Torino criminale

Edito da Newton Compton, 2006
288 pagine, € 14,90
ISBN 9788854106932

di Massimo Centini

Quarta di copertina

Ripercorrendo le sanguinose vicende che costituiscono la struttura portante della Torino criminale, ci si imbatte in tutta una serie di vicende in cui è possibile reperire fatti di sangue di quelli che purtroppo si verificano un po' ovunque nel nostro Paese. Accanto ai crimini "classici", che traggono il loro humus in mondi come, ad esempio, quello della prostituzione, vi sono anche casi originali, entrati negli annali della criminologia che hanno assegnato a Torino il non facile ruolo di centro del giudizio: basti pensare ai processi Murri, Franzoni, Erika e Omar. È possibile ripercorrere un pezzo della nostra storia attraverso la follia nascosta nelle pieghe di una metropoli che ha le sue lande desolate, i suoi luoghi franchi e le terre di nessuno. Si scopre così che si uccide per denaro, ma anche per le passioni che stravolgono l'animo. Si uccide per l'ideologia, anche se chi ammazza nascondendosi dietro una bandiera è comunque un assassino. Si uccide con ogni sistema disponibile, anche con la magia. Infatti, in particolare tra le prostitute extracomunitarie africane, il voudou svolge un ruolo importante all'interno dell'illegale mercato del sesso. Qualcuno sostiene che si uccide anche per compiacere il diavolo: e così riaffiora il mito della Torino magica e satanica, icona malvagia vecchia di oltre un secolo e sempre sulla cresta dell'onda, spesso con la complicità dei mass media.

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