Profondo nero. Mattei, De Mauro, Pasolini. Che cosa sapevano? Perché dovevano morire?
Edito da Chiarelettere, 2009
295 pagine, € 12,41
ISBN 9788861900585
di Giuseppe Lo Bianco, Sandra Rizza
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Erano gli anni Settanta. Il giornalista De Mauro stava preparando la sceneggiatura del film di Francesco Rosi sulla morte di Enrico Mattei, il presidente dell'Eni che osò sfidare le compagnie petrolifere internazionali. Lo scrittore Pasolini stava scrivendo il romanzo "Petrolio", una denuncia contro la destra economica e la strategia della tensione, di cui il poeta parlò anche in un famoso articolo sul "Corriere della Sera". De Mauro e Pasolini furono entrambi ammazzati. Entrambi avrebbero denunciato una verità che nessuno voleva venisse a galla: e cioè che con l'uccisione di Mattei prende il via un'altra storia d'Italia, un intreccio perverso e di fatto eversivo che si trascina fino ai nostri giorni. Sullo sfondo si staglia il ruolo di Eugenio Cefis, ex partigiano legato a Fanfani, ritenuto dai servizi segreti il vero fondatore della P2. Il "sistema Cefis" (controllo dell'informazione, corruzione dei partiti, rapporti con i servizi segreti, primato del potere economico su quello politico) mette a nudo la continuità eversiva di una classe dirigente profondamente antidemocratica, così come aveva capito e cercato di raccontare Pasolini in "Petrolio". Le carte dell'inchiesta del pm Vincenzo Calia, gli atti del processo De Mauro in corso a Palermo, nuove testimonianze e un'approfondita ricerca documentale hanno permesso agli autori di mettere insieme i tasselli di questo puzzle che attraversa la storia italiana fino alla Seconda Repubblica.
Erano gli anni Settanta. Il giornalista De Mauro stava preparando la sceneggiatura del film di Francesco Rosi sulla morte di Enrico Mattei, il presidente dell'Eni che osò sfidare le compagnie petrolifere internazionali. Lo scrittore Pasolini stava scrivendo il romanzo "Petrolio", una denuncia contro la destra economica e la strategia della tensione, di cui il poeta parlò anche in un famoso articolo sul "Corriere della Sera". De Mauro e Pasolini furono entrambi ammazzati. Entrambi avrebbero denunciato una verità che nessuno voleva venisse a galla: e cioè che con l'uccisione di Mattei prende il via un'altra storia d'Italia, un intreccio perverso e di fatto eversivo che si trascina fino ai nostri giorni. Sullo sfondo si staglia il ruolo di Eugenio Cefis, ex partigiano legato a Fanfani, ritenuto dai servizi segreti il vero fondatore della P2. Il "sistema Cefis" (controllo dell'informazione, corruzione dei partiti, rapporti con i servizi segreti, primato del potere economico su quello politico) mette a nudo la continuità eversiva di una classe dirigente profondamente antidemocratica, così come aveva capito e cercato di raccontare Pasolini in "Petrolio". Le carte dell'inchiesta del pm Vincenzo Calia, gli atti del processo De Mauro in corso a Palermo, nuove testimonianze e un'approfondita ricerca documentale hanno permesso agli autori di mettere insieme i tasselli di questo puzzle che attraversa la storia italiana fino alla Seconda Repubblica.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
Su indicazioni di un pentito riesumato in un cimitero vicino Catanzaro il corpo di un pregiudicato. Resta il mistero sulla scomparsa del giornalista: accanto ai resti anche un lungo coltello a serrama
Giallo De Mauro: nella fossa due teschi. "E' possibile che ci siano i resti del giornalista"
Giallo De Mauro: nella fossa due teschi. "E' possibile che ci siano i resti del giornalista"
di AA.VV. su La Repubblica del 23/09/2007
Su indicazioni di un pentito riesumato in un cimitero vicino Catanzaro il corpo di un pregiudicato. Resta il mistero sulla scomparsa del giornalista: accanto ai resti anche un lungo coltello a serrama
Giallo De Mauro: nella fossa due teschi. "E' possibile che ci siano i resti del giornalista"
Giallo De Mauro: nella fossa due teschi. "E' possibile che ci siano i resti del giornalista"
di AA.VV. su La Repubblica del 23/09/2007
di Pasquale Colizzi su L'Unità del 10/11/2005