L' isola civile. Le aziende siciliane contro la mafia
Edito da Einaudi, 2009
261 pagine, € 17,50
ISBN 9788806196813
di Nino Amadore, Serena Uccello
Quarta di copertina
Il 1° settembre 2007 un gruppo di imprenditori siciliani si riunisce a Caltanissetta su invito di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia. Da Palermo a Catania, la mafia ha colpito negozi e cantieri, tutte spie inequivocabili del racket. Cosa Nostra stringe la morsa al punto da innescare una reazione inaspettata e inimmaginabile: gli imprenditori dicono basta. Decidono di fare pulizia e di prendere una posizione netta. Stabiliscono soprattutto di denunciare la mafia, i mafiosi, le richieste di pizzo. Non è una dichiarazione di principio, ma una nuova regola, valida per chi vuole fare impresa in Sicilia. Chi l'accetta resta nel sistema confindustriale, altrimenti ne è fuori. Da cosa nasce questa ribellione? È solo il frutto della generale esasperazione oppure l'economia siciliana ha avviato un processo di sviluppo che rende intollerabile l'imposizione del pizzo? La risposta è nella storia dei protagonisti di questo cambiamento. Non eroi, ma interpreti di un atto di ribellione e di riscatto. Nel loro racconto c'è il segnale di una trasformazione, personale e collettiva: di un processo di liberazione dal ricatto mafioso. In Sicilia come altrove.
Il 1° settembre 2007 un gruppo di imprenditori siciliani si riunisce a Caltanissetta su invito di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia. Da Palermo a Catania, la mafia ha colpito negozi e cantieri, tutte spie inequivocabili del racket. Cosa Nostra stringe la morsa al punto da innescare una reazione inaspettata e inimmaginabile: gli imprenditori dicono basta. Decidono di fare pulizia e di prendere una posizione netta. Stabiliscono soprattutto di denunciare la mafia, i mafiosi, le richieste di pizzo. Non è una dichiarazione di principio, ma una nuova regola, valida per chi vuole fare impresa in Sicilia. Chi l'accetta resta nel sistema confindustriale, altrimenti ne è fuori. Da cosa nasce questa ribellione? È solo il frutto della generale esasperazione oppure l'economia siciliana ha avviato un processo di sviluppo che rende intollerabile l'imposizione del pizzo? La risposta è nella storia dei protagonisti di questo cambiamento. Non eroi, ma interpreti di un atto di ribellione e di riscatto. Nel loro racconto c'è il segnale di una trasformazione, personale e collettiva: di un processo di liberazione dal ricatto mafioso. In Sicilia come altrove.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Saverio Lodato su Antimafia200 del 23/06/2008
XIII giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie
Oltre centomila da tutta Italia per ricordare e rinnovare l'impegno
Oltre centomila da tutta Italia per ricordare e rinnovare l'impegno
di AA.VV. su Libera del 23/03/2008
di Giuseppe D'Avanzo su La Repubblica del 06/11/2007
News in archivio
Blitz della polizia in una villetta vicino Palermo. In manette anche Sandro Lo Piccolo. Erano in una riunione con altri quattro boss. "Dopo Provenzano è capo di Cosa Nostra"
Mafia, arrestato Salvatore Lo Piccolo. Un nuovo pentito decisivo per le indagini
Francesco Franzese ex uomo di fiducia del padrino. Il figlio urla: "Ti amo papà". Era latitante dal 1983. Prodi: "Un successo dello Stato e di tutti i cittadini onesti"
Mafia, arrestato Salvatore Lo Piccolo. Un nuovo pentito decisivo per le indagini
Francesco Franzese ex uomo di fiducia del padrino. Il figlio urla: "Ti amo papà". Era latitante dal 1983. Prodi: "Un successo dello Stato e di tutti i cittadini onesti"
su La Repubblica del 05/11/2007
Gli sconcertanti dati della Confesercenti sugli affari criminali. "La 'Mafia 'Spa è l'industria italiana che risulta più produttiva"
"La mafia? E' la prima azienda italiana". Per Sos Impresa 90 mld di utili l'anno
"La mafia? E' la prima azienda italiana". Per Sos Impresa 90 mld di utili l'anno
su La Repubblica del 21/10/2007
su Corriere della Sera del 16/06/2007