Dizionario mafioso-italiano italiano-mafioso. Parola di Cosa Nostra
Edito da Newton Compton, 2010
238 pagine, € 9,90
ISBN 9788854122635
di Vincenzo Ceruso
Quarta di copertina
Cosa pensa un mafioso? Quali espressioni usa quando prega, quando ama, quando uccide? È a queste domande che Vincenzo Ceruso tenta di rispondere, lasciando la parola ai soldati e ai generali di Cosa Nostra, per condurci in una realtà in cui il peso di ciò che si dice raramente è inferiore a quello delle azioni commesse. Scopriamo allora cos'è la "messa a posto" per gli imprenditori, cosa si intende per "chiesa", chi sono gli "scappati", quanti "papelli" hanno scambiato con i rappresentanti dello Stato, quali regole sanciscono chi può essere "combinato" nel sodalizio e chi va "posato", quali dinamiche intercorrono tra famiglia di sangue e "famiglia" come ordinamento giuridico... Perché la mafia non è solo silenzio e omertà, ma un mondo in cui si muore per una parola non detta o per un'altra pronunciata nel modo e nel momento sbagliato. E poi ci sono le espressioni che usiamo noi per riferirci alla mafia, per destreggiarci nel complesso universo dell'associazione criminale: "terzo livello" e "borghesia mafiosa", "entità esterna" e "mafia imprenditrice", "pista interna" e "professionisti dell'antimafia". Analizzando in modo sistematico e rigoroso il linguaggio della mafia e attorno alla mafia, il Dizionario mafioso-italiano italiano-mafioso guida il lettore nel sottomondo dell'organizzazione criminale più pericolosa del nostro Paese e aiuta a orientarsi in un dibattito che, per sua natura, non può essere appannaggio esclusivo degli addetti ai lavori.
Cosa pensa un mafioso? Quali espressioni usa quando prega, quando ama, quando uccide? È a queste domande che Vincenzo Ceruso tenta di rispondere, lasciando la parola ai soldati e ai generali di Cosa Nostra, per condurci in una realtà in cui il peso di ciò che si dice raramente è inferiore a quello delle azioni commesse. Scopriamo allora cos'è la "messa a posto" per gli imprenditori, cosa si intende per "chiesa", chi sono gli "scappati", quanti "papelli" hanno scambiato con i rappresentanti dello Stato, quali regole sanciscono chi può essere "combinato" nel sodalizio e chi va "posato", quali dinamiche intercorrono tra famiglia di sangue e "famiglia" come ordinamento giuridico... Perché la mafia non è solo silenzio e omertà, ma un mondo in cui si muore per una parola non detta o per un'altra pronunciata nel modo e nel momento sbagliato. E poi ci sono le espressioni che usiamo noi per riferirci alla mafia, per destreggiarci nel complesso universo dell'associazione criminale: "terzo livello" e "borghesia mafiosa", "entità esterna" e "mafia imprenditrice", "pista interna" e "professionisti dell'antimafia". Analizzando in modo sistematico e rigoroso il linguaggio della mafia e attorno alla mafia, il Dizionario mafioso-italiano italiano-mafioso guida il lettore nel sottomondo dell'organizzazione criminale più pericolosa del nostro Paese e aiuta a orientarsi in un dibattito che, per sua natura, non può essere appannaggio esclusivo degli addetti ai lavori.
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