La maffia
Edito da FPE-Franco Pancallo Editore, 2012
170 pagine, € 15,00
ISBN 9788864562865
di Giuseppe Alongi
Quarta di copertina
Descrizione
"A chi voglia seriamente occuparsi di uno studio sulle classi delinquenti della Sicilia occorrono: conoscenza vasta del diritto privato e dell'economia sociale; famigliarità con la storia e con le tradizioni locali e soprattutto coraggio e lealtà per assorgere alle vere cause della criminalità, sprezzando pericoli di rappresaglie ed impopolarità. S'egli vuol ricorrere alle indagini dirette infatti troverà o reticenze interessate, o notizie contraddittorie, idee preconcette, scetticismo ed ironia. Se invece studia i molti lavori scritti sull'argomento non troverà minor confusione. Per alcuni la maffia non esiste, per altri è una vasta e potente associazione di malfattori con gerarchia preordinata, fissa, evolventesi sociologicamente; una specie di stato abnorme dentro lo stato legale. I primi attenuano il male, e sol perché dovunque sonvi ladri e uomini violenti, ne concludono che la Sicilia non si trova in condizioni peggiori di ogni altra regione; i secondi esagerano prendendo un fenomeno criminoso come tipo per fabbricarvi su un romanzo sociale sulla maffia."
Descrizione
"A chi voglia seriamente occuparsi di uno studio sulle classi delinquenti della Sicilia occorrono: conoscenza vasta del diritto privato e dell'economia sociale; famigliarità con la storia e con le tradizioni locali e soprattutto coraggio e lealtà per assorgere alle vere cause della criminalità, sprezzando pericoli di rappresaglie ed impopolarità. S'egli vuol ricorrere alle indagini dirette infatti troverà o reticenze interessate, o notizie contraddittorie, idee preconcette, scetticismo ed ironia. Se invece studia i molti lavori scritti sull'argomento non troverà minor confusione. Per alcuni la maffia non esiste, per altri è una vasta e potente associazione di malfattori con gerarchia preordinata, fissa, evolventesi sociologicamente; una specie di stato abnorme dentro lo stato legale. I primi attenuano il male, e sol perché dovunque sonvi ladri e uomini violenti, ne concludono che la Sicilia non si trova in condizioni peggiori di ogni altra regione; i secondi esagerano prendendo un fenomeno criminoso come tipo per fabbricarvi su un romanzo sociale sulla maffia."
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