L' Italia della Uno bianca. Una storia politica e di mafia ancora tutta da raccontare

Edito da Chiarelettere, 2012
443 pagine, € 18,00
ISBN 9788861902596

di Giovanni Spinosa

Quarta di copertina

Forse non tutti ricordano gli eccidi perpetrati dai criminali della Uno bianca, che si susseguirono con una tragica sequenza tra il 1987 e il 1994. Una lunga scia di sangue (82 delitti, 22 morti e decine di feriti) che sembrava dovesse rimanere senza colpevoli. Con questo libro, adesso, sappiamo il perché. A parlare e ricostruire tutta la storia è il pm che ha condotto l'indagine che è sfociata poi nel processo che ha visto condannare i colpevoli ma che non ha chiarito i moventi dei fatti. Concatenati uno all'altro essi portano a una sola verità: l'arresto dei fratelli Savi è stato eterodiretto e le loro dichiarazioni sono state concordate prima dell'arresto. Perché? Chi proteggeva i due poliziotti, chi ha procurato loro le armi? Alla fine i nodi vengono al pettine: l'arresto dei Savi non è altro che l'atto conclusivo di una strategia di destabilizzazione legata alla criminalità organizzata e come capitolo di una strategia stragista di Cosa Nostra e dei suoi referenti. Spinosa ricostruisce anche le strategie depistanti, le finte verità messe in opera per confondere e occultare. La tesi di Spinosa è chiara: tutti quei morti facevano parte di un disegno eversivo che passava attraverso le stragi, le bombe e la Uno bianca. Un'Italia tragica, eterodiretta e criminale che se non scoperta e disinnescata può procurare altri lutti. Prefazione di Marco Travaglio.

Sullo stesso argomento

 
Cos'è Archivio900?
"Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere"... [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Contenuti
Notizie dalla storia
Notizie dalla storia
Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Leggi il disclaimer