La strage Piazza Fontana. Verità e memoria
Edito da Feltrinelli Editore, 2002
160 pagine, € 6,71
ISBN 880781515X
di Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
La strage di Piazza Fontana, il delitto che più ha segnato la vita di questo paese, è ancora ufficialmente impunito. Come avvenne e quale è la verità? Un racconto incalzante che fruga nel cupo, torbido gorgo degli anni della strategia della tensione sbalzando in primo piano ritratti, personaggi, percorsi ed episodi che ci riportano alla realtà autentica dell'eversione nera e dei suoi legami con il potere politico.
Questo è un libro per chi ricorda, ma anche per chi non ricorda e per chi ancora non sa. Al centro della storia qui narrata c'è la strage di piazza Fontana, la "strage" per antonomasia, che il 12 dicembre 1969 consegn" sedici morti e ottantaquattro feriti alla coscienza civile e politica italiana. Quello che dapprima si tent" di dipingere come un attentato anarchico e poi fu verosimilmente identificato come un attacco neofascista alla democrazia è rimasto un delitto impunito. Depistaggi, misteri, oblio hanno concorso a lasciare irrisolto il terribile enigma di questo crimine. Oggi, accertati da nuove indagini, i legami fra un gruppo di picchiatori neri della provincia veneta e i livelli occulti degli apparati di stato tornano in verbali, interrogatori e deposizioni, e mettono in evidenza un disegno di destabilizzazione politica che, pur fallendo in parte, ha segnato trent'anni di vita civile in Italia. Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, un giornalista e uno scrittore, per la prima volta ricostruiscono il background umano e culturale del Veneto neofascista, il materializzarsi tragico dei progetti stragisti, l'architettura del mistero che ha occultato mandanti e responsabili diretti, e infine le nuove piste che hanno condotto alla riapertura del processo. Ne risulta una storia di intrighi e violenze feroci, di trame sofisticate e maldestre provocazioni, di cialtronerie e infamie, insieme a una sequenza di verità offese che devono venire alla luce.
La strage di Piazza Fontana, il delitto che più ha segnato la vita di questo paese, è ancora ufficialmente impunito. Come avvenne e quale è la verità? Un racconto incalzante che fruga nel cupo, torbido gorgo degli anni della strategia della tensione sbalzando in primo piano ritratti, personaggi, percorsi ed episodi che ci riportano alla realtà autentica dell'eversione nera e dei suoi legami con il potere politico.
Questo è un libro per chi ricorda, ma anche per chi non ricorda e per chi ancora non sa. Al centro della storia qui narrata c'è la strage di piazza Fontana, la "strage" per antonomasia, che il 12 dicembre 1969 consegn" sedici morti e ottantaquattro feriti alla coscienza civile e politica italiana. Quello che dapprima si tent" di dipingere come un attentato anarchico e poi fu verosimilmente identificato come un attacco neofascista alla democrazia è rimasto un delitto impunito. Depistaggi, misteri, oblio hanno concorso a lasciare irrisolto il terribile enigma di questo crimine. Oggi, accertati da nuove indagini, i legami fra un gruppo di picchiatori neri della provincia veneta e i livelli occulti degli apparati di stato tornano in verbali, interrogatori e deposizioni, e mettono in evidenza un disegno di destabilizzazione politica che, pur fallendo in parte, ha segnato trent'anni di vita civile in Italia. Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, un giornalista e uno scrittore, per la prima volta ricostruiscono il background umano e culturale del Veneto neofascista, il materializzarsi tragico dei progetti stragisti, l'architettura del mistero che ha occultato mandanti e responsabili diretti, e infine le nuove piste che hanno condotto alla riapertura del processo. Ne risulta una storia di intrighi e violenze feroci, di trame sofisticate e maldestre provocazioni, di cialtronerie e infamie, insieme a una sequenza di verità offese che devono venire alla luce.
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