Br. Imputazione: banda armata
Edito da Baldini Castoldi Dalai, 2002
423 pagine, € 13,00
ISBN 8884902770
di Vincenzo Tessandori
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Fatti, testimonianze, nomi, documenti. Il volume intende essere un dossier completo e ricco di informazioni inedite, sul fenomeno delle Brigate Rosse. L'autore tenta di rispondere ad alcuni interrogativi inquietanti sull'origine e sulla realtà del gruppo terroristico. Fu un fenomeno soltanto politico o soltanto criminale? In questa edizione il testo di Vincenzo Tessandori, pubblicato per la prima volta nel 1977, è preceduto da un'introduzione firmata da Gian Carlo Caselli nell'autunno del 2002 e seguito da una postfazione dello stesso Tessandori.
Fatti, testimonianze, nomi, documenti. Il volume intende essere un dossier completo e ricco di informazioni inedite, sul fenomeno delle Brigate Rosse. L'autore tenta di rispondere ad alcuni interrogativi inquietanti sull'origine e sulla realtà del gruppo terroristico. Fu un fenomeno soltanto politico o soltanto criminale? In questa edizione il testo di Vincenzo Tessandori, pubblicato per la prima volta nel 1977, è preceduto da un'introduzione firmata da Gian Carlo Caselli nell'autunno del 2002 e seguito da una postfazione dello stesso Tessandori.
Recensione
Il sentiero rosso delle "bierre" prima della svolta di Via Fani
uno stile schietto e sincero, ci introduce senza fretta nell’entroterra politico, sociale e culturale che ha portato alla genesi del partito armato per eccellenza, le Brigate Rosse. Dai primi cortei “armati”, attraverso episodi intimidatori e propagandistici fino al salto qualitativo “dell’attacco al cuore dello Stato” Tessandori accompagna il lettore nel divenire degli eventi succedutesi dai primi anni settanta fino al 1977 seguendo le orme di quella formazione eversiva che egli ama definire "bierre".
Le sue cronache possiedono inoltre un pregio raro: non devono scavalcare macigni all’orizzonte, nè dimostrare tesi precostituite: siamo infatti relativamente lontani da quei terribili 55 giorni che videro annaspare la democrazia del nostro paese ed infine morire un uomo che quella democrazia aveva contribuito come non molti a costruire e a “compiere”. Aldo Moro in queste pagine non è ancora altro che un importante politico democristiano. La penna di Tessandori non deve districarsi tra depistaggi e fantasmi. Allora un consiglio: leggetelo anche voi così, con attenzione ma senza il pensiero ingombrante del "capitolo finale".
Roberto Bortone
Punti chiave:
1. Le “Bierre” non sono manovrate da elementi esterni all’organizzazione fin quando non cominciano ad attuare “l’attacco al cuore dello Stato”. L’idea così forte oggi di un “grande vecchio” non appare neanche sfumata nel testo di Tessandori.
2. Magistratura e inquirenti accumuleranno un ritardo grave nelle indagini dovuto in parte all’aver considerato per troppo tempo le Brigate Rosse come “sedicenti Brigate Rosse”.
3. L’ingresso nella violenza attiva e sistematica incarnata dall’organizzazione delle Brigate Rosse appare a molti giovani quasi obbligato, un naturale proseguo del loro impegno di contestazione politica.
4. Le Brigate Rosse appaiono sin dall’inizio ossessionate dal rapporto con la fabbrica ed il mondo operaio. Per esse il vero terreno di consenso è solamente questo.
5. C’è una strategia, naturale e precisa, nelle azioni delle Brigate Rosse, anche nelle prime: alzare la tensione sociale, dividere l’opinione pubblica, creare ed alimentare la logica dello scontro.
Indice (non presente nel libro) :
CAPITOLO I
• “L’esecuzione” di Coco
• Terrorismo ultima spiaggia
CAPITOLO II
• La Libera Università di Trento
• Prima esperienza milanese
• La clandestinità
• “Sinistra Proletaria”
• Teorie di guerriglia
CAPITOLO III
• Comincia la lotta armata
• Il rogo di Lainate
• I GAP
• Le “Bierre” a Roma
• La “provocazione nera”
• “Auto in fiamme”
• “Il primo sequestro”
• Il “Guevara dei Navigli”
• I safari di Viola?
• L’uomo del SID
• Attacco ai neofascisti
CAPITOLO IV
• Gli espropri proletari
• Un autunno rovente
• Un giorno violento
• Bruno Labate: la gogna
• Prigioniero del popolo
CAPITOLO V (1973)
• L’austerità
• Una prova di forza
• Una spiegazione “politica”
• Una foto misteriosa
• Le indagini
• Il questore: “indagini sicure”
• Amerio: “un’esperienza di vita”
CAPITOLO VI (1974)
• La guerriglia nel Veneto
• Operazione “Girasole”
• La cattura
• I carcerieri
• L’alpino con la toga
• L’interrogatorio
• Uno strano documento
• “Messaggio” dal carcere
• Le BR alla Fiat
• Lo scambio dei prigionieri
• Le responsabilità
• Irruzioni a Torino e Milano
• Il “processo” è finito
• Messaggio dal Vaticano
• La strage di Alessandria
• Blocco delle notizie
• L’inflessibile procuratore generale
• La libertà provvisoria
• Ultimi messaggi
• Le “memorie” di Sossi
• Cattura di un brigatista
• Un provocatore col saio
• La base di Pianello Val Tiene?
CAPITOLO VII
• Padova: il “salto del fosso”
• L’incontro di Pavia
• La trappola al guerriero
• L’arresto di Lazagna?
• Il grande archivio di Robbiano
• Morte di un maresciallo
• L’arresto di due guerrieri
• Un errore di persona
• Contro il “sindacato giallo”
CAPITOLO VIII (1975)
• Un “carcere del popolo” ?
• L’evasione di Curcio
• Il “professorino”
• L’accusa a un giudice
• Arresti e perquisizioni
• L’attentato a De Carolis
• La morte di Mara
• La base rosa di Barenzate ?
• “Nonna Mao”???
• Baruffa in carcere
• Nuova uccisione nel veneto
• Un nemico per le BR: il catasto
• Medici, “classe privilegiata”
• Dirigenti “puniti”
• Contro le caserme
• Dimenticanza fatale
• La sentenza Maraschi
CAPITOLO IX
• Curcio: 11 mesi di libertà
• Coltelli a San Vittore
• Alcamo: morti misteriose
• Milano, Stazione Centrale: manette e proiettili
• Il processo di Torino
• L’autodifesa
I Protagonisti:
Bruno Caccia
Margherita Cagol
Giancarlo Caselli
Francesco Coco
Giorgio Criscuolo
Renato Curcio
Carlo Alberto Dalla Chiesa
Ciro De Vincenzo
Paolo Maurizio Ferrari
Carlo Fioroni
Alberto Franceschini
Silvano Girotto
Gianbattista Lazagna
Enrico Levati
Massimo Maraschi
Ferice Maritano
Roberto Ognibene
Marco Pisetta
Carlo Reviglio della Veneria
Mario Sossi
Guido Viola
Appendice:
• Prima intervista a se stessi (settembre 1971)
• Un destino perfido (novembre 1971)
• Il voto non paga, prendiamo il fucile (aprile 1972)
• Seconda intervista a se stessi (gennaio 1973)
• Norme di sicurezza e stile di lavoro (materiali di lavoro)
• Interrogatorio del detenuto Mario Sossi
Postfazione dell’autore.
Il sentiero rosso delle "bierre" prima della svolta di Via Fani
uno stile schietto e sincero, ci introduce senza fretta nell’entroterra politico, sociale e culturale che ha portato alla genesi del partito armato per eccellenza, le Brigate Rosse. Dai primi cortei “armati”, attraverso episodi intimidatori e propagandistici fino al salto qualitativo “dell’attacco al cuore dello Stato” Tessandori accompagna il lettore nel divenire degli eventi succedutesi dai primi anni settanta fino al 1977 seguendo le orme di quella formazione eversiva che egli ama definire "bierre".
Le sue cronache possiedono inoltre un pregio raro: non devono scavalcare macigni all’orizzonte, nè dimostrare tesi precostituite: siamo infatti relativamente lontani da quei terribili 55 giorni che videro annaspare la democrazia del nostro paese ed infine morire un uomo che quella democrazia aveva contribuito come non molti a costruire e a “compiere”. Aldo Moro in queste pagine non è ancora altro che un importante politico democristiano. La penna di Tessandori non deve districarsi tra depistaggi e fantasmi. Allora un consiglio: leggetelo anche voi così, con attenzione ma senza il pensiero ingombrante del "capitolo finale".
Roberto Bortone
Punti chiave:
1. Le “Bierre” non sono manovrate da elementi esterni all’organizzazione fin quando non cominciano ad attuare “l’attacco al cuore dello Stato”. L’idea così forte oggi di un “grande vecchio” non appare neanche sfumata nel testo di Tessandori.
2. Magistratura e inquirenti accumuleranno un ritardo grave nelle indagini dovuto in parte all’aver considerato per troppo tempo le Brigate Rosse come “sedicenti Brigate Rosse”.
3. L’ingresso nella violenza attiva e sistematica incarnata dall’organizzazione delle Brigate Rosse appare a molti giovani quasi obbligato, un naturale proseguo del loro impegno di contestazione politica.
4. Le Brigate Rosse appaiono sin dall’inizio ossessionate dal rapporto con la fabbrica ed il mondo operaio. Per esse il vero terreno di consenso è solamente questo.
5. C’è una strategia, naturale e precisa, nelle azioni delle Brigate Rosse, anche nelle prime: alzare la tensione sociale, dividere l’opinione pubblica, creare ed alimentare la logica dello scontro.
Indice (non presente nel libro) :
CAPITOLO I
• “L’esecuzione” di Coco
• Terrorismo ultima spiaggia
CAPITOLO II
• La Libera Università di Trento
• Prima esperienza milanese
• La clandestinità
• “Sinistra Proletaria”
• Teorie di guerriglia
CAPITOLO III
• Comincia la lotta armata
• Il rogo di Lainate
• I GAP
• Le “Bierre” a Roma
• La “provocazione nera”
• “Auto in fiamme”
• “Il primo sequestro”
• Il “Guevara dei Navigli”
• I safari di Viola?
• L’uomo del SID
• Attacco ai neofascisti
CAPITOLO IV
• Gli espropri proletari
• Un autunno rovente
• Un giorno violento
• Bruno Labate: la gogna
• Prigioniero del popolo
CAPITOLO V (1973)
• L’austerità
• Una prova di forza
• Una spiegazione “politica”
• Una foto misteriosa
• Le indagini
• Il questore: “indagini sicure”
• Amerio: “un’esperienza di vita”
CAPITOLO VI (1974)
• La guerriglia nel Veneto
• Operazione “Girasole”
• La cattura
• I carcerieri
• L’alpino con la toga
• L’interrogatorio
• Uno strano documento
• “Messaggio” dal carcere
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• Lo scambio dei prigionieri
• Le responsabilità
• Irruzioni a Torino e Milano
• Il “processo” è finito
• Messaggio dal Vaticano
• La strage di Alessandria
• Blocco delle notizie
• L’inflessibile procuratore generale
• La libertà provvisoria
• Ultimi messaggi
• Le “memorie” di Sossi
• Cattura di un brigatista
• Un provocatore col saio
• La base di Pianello Val Tiene?
CAPITOLO VII
• Padova: il “salto del fosso”
• L’incontro di Pavia
• La trappola al guerriero
• L’arresto di Lazagna?
• Il grande archivio di Robbiano
• Morte di un maresciallo
• L’arresto di due guerrieri
• Un errore di persona
• Contro il “sindacato giallo”
CAPITOLO VIII (1975)
• Un “carcere del popolo” ?
• L’evasione di Curcio
• Il “professorino”
• L’accusa a un giudice
• Arresti e perquisizioni
• L’attentato a De Carolis
• La morte di Mara
• La base rosa di Barenzate ?
• “Nonna Mao”???
• Baruffa in carcere
• Nuova uccisione nel veneto
• Un nemico per le BR: il catasto
• Medici, “classe privilegiata”
• Dirigenti “puniti”
• Contro le caserme
• Dimenticanza fatale
• La sentenza Maraschi
CAPITOLO IX
• Curcio: 11 mesi di libertà
• Coltelli a San Vittore
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• Milano, Stazione Centrale: manette e proiettili
• Il processo di Torino
• L’autodifesa
I Protagonisti:
Bruno Caccia
Margherita Cagol
Giancarlo Caselli
Francesco Coco
Giorgio Criscuolo
Renato Curcio
Carlo Alberto Dalla Chiesa
Ciro De Vincenzo
Paolo Maurizio Ferrari
Carlo Fioroni
Alberto Franceschini
Silvano Girotto
Gianbattista Lazagna
Enrico Levati
Massimo Maraschi
Ferice Maritano
Roberto Ognibene
Marco Pisetta
Carlo Reviglio della Veneria
Mario Sossi
Guido Viola
Appendice:
• Prima intervista a se stessi (settembre 1971)
• Un destino perfido (novembre 1971)
• Il voto non paga, prendiamo il fucile (aprile 1972)
• Seconda intervista a se stessi (gennaio 1973)
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• Interrogatorio del detenuto Mario Sossi
Postfazione dell’autore.
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