L'informazione deviata. Gli inganni dei mass media nell'epoca della globalizzazione

Edito da Zelig, 2003
214 pagine, € 12,00
ISBN 978888729180

di AA.VV.

Quarta di copertina

Alla fine, persa la guerra, il Mullah Omar fuggì in motocicletta dall'assedio di Baghran in Afghanistan. Par di vederlo, sollevarsi la sottana nera, inforcare una vecchia Moto Guzzi, sobbalzare sulle pietre dei sentieri afgani, sfrecciare verso lidi più sicuri con la veste gonfiata dal vento e il motore su di giri per lasciare quanti più chilometri possibili tra lui e i marines americani che gli danno la caccia. Detta così sembra la descrizione di un fumetto da prima pagina uscito dalla fertile fantasia di qualche vignettista che interpreta con la satira i fatti reali. Invece la fuga su due ruote del Mullah Omar è una notizia vera, trasmessa dall'autorevole Bbc e ripresa, in tempo reale, da tutte le più importanti agenzie del mondo. Un grande evento mediatico stava per terminare e con esso finivano le grandi vendite e gli astronomici dati di audience. Il business, dopo aver raggiunto il clou, era in discesa. Come sempre avviene in casi come questo, per non farlo precipitare troppo rapidamente, il sistema mondiale dell'informazione finì per dare dignità di notizia anche agli avvenimenti che non aggiungevano niente al già poco che si conosceva. Così speculazioni, pettegolezzi, curiosità si conquistarono intere pagine di giornali. Ma - ci chiediamo - l'opinione pubblica, i lettori, i telespettatori hanno veramente bisogno di queste informazioni? E, prima ancora, possiamo ragionevolmente pensare che tutti si siano bevuti queste pseudo-notizie senza l'ombra di un sospetto riguardo alla loro verificabilità, alla credibilità delle fonti, all'autenticità dei testimoni? Quanto possono aver nuociuto queste pseudo-notizie al sistema mondiale dell'informazione?
INDICE:
Indice: - Nuovi spazi di libertà? (Italo Moretti); - Quali 'voci' per il Sud del mondo? (Paolo Giorgi); - Prefazione (Davide Demichelis, Angelo Ferrari, Raffaele Masto, Luciano Scalettari); L'informazione della guerra: - Informazione e guerra: dal Golfo all'Afghanistan e dintorni (Claudio Fracassi, giornalista e scrittore); - Le pietre di Arafat, i carri armati di Sharon, i kamikaze, l'assedio e le telecamere (Amedeo Ricucci, inviato di TV7, Rai 1); - Israele, una democrazia. Ma solo per gli israeliani (Zvi Schuldiner, giornalista israeliano); - Enduring Freedom, pietra angolare dell'informazione globalizzata (Giulietto Chiesa, giornalsta e scrittore); - Gli attacchi dell'11 settembre visti da un giornalista arabo (Ibrahim Helal, caporedattore di Al Jazeera); La guerra dell'informazione: - Quando l'informazione diventa obiettivo militare (Ennio Remondino, corrispondente da Belgrado del TG1); - Un po' di giustizia... (Toni Capuozzo, inviato del TG5); - Informazione del Nord e del Sud: gli effetti perversi della globalizzazione (Moamadou Mahmoun Faye, giornalista senegalese); - L'inchiesta desaparecida (Sandro Ruotolo, Sciuscià, Rai 2); - Il potere delle telecamere e delle birre di Peshawar (Franco Di Mare, inviato del TG2); L'informazione negata: - Il caso Alpi-Hrovatin: la verità negata (Barbara Carazzolo, Alberto Chiara, Luciano Scalettari, giornalisti di Famiglia Cristiana); - Mildred Hanciles: il prezzo della verità (Angelo Ferrari, Agenzia Giornalistica Italia); - Iraq, una tragedia: la mia avventura raccontata agli studenti universitari (Stefano Salvi); L'informazione dei diritti e delle solidarietà: - Non per tanti, ma per tutti (Giuseppe Frangi, direttore responsabile di Vita); - La stampa alternativa nel supermercato mediatico (Paolo Lambruschi, direttore responsabile di Valori); - Il sogno della bambina di Chimel (Barbara Carazzolo, giornalista di Famiglia Cristiana); - Postfazione. L'informazione che vorrei: dieci regole per avere mass media a misura d'uomo e di globo (Alex Zanotelli, missionario comboniano); - Frame dal villaggio globale (inserto fotografico) (commentati da Ettore Mo, inviato del Corriere della Sera).
Annotazioni

216 pagine

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