La pazzia di Aldo Moro
Edito da Odradek Edizioni, Roma, 2001
260 pagine, € 15,00
ISBN 8886973292
di Marco Clementi
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Il libro rappresenta un notevole passo in avanti sulla strada della comprensione degli anni di piombo, della strategia delle Br e di una parte della storia nazionale del secondo dopoguerra. Con profonditá l´autore si sofferma sulla vicenda del sequestro e dell´uccisione di Aldo Moro ricostruendo attraverso l´analisi delle lettere del prigioniero, le reazioni del mondo politico italiano e i comunicati delle Br l´evoluzione della vicenda. Moro appare "pazzo" a quanti non vollero riconoscere la freddezza del politico che dietro quelle missive cercó invano di trovare la strada del compromesso tra lo stato e brigatisti. Cresce, pagina dopo pagina, una profonda inquietudine per il destino di Moro che si intreccia con una domanda che é etica e politica: puó uno stato sacrificare una vita umana, ponendo un´entitá astratta al di sopra del singolo? Se lo chiedeva Moro, ce lo chiediamo ancora oggi. Forse é giunto il momento di rivedere e ridiscutere la concezione stessa di stato e il rapporto tra questo e il cittadino.
Il libro rappresenta un notevole passo in avanti sulla strada della comprensione degli anni di piombo, della strategia delle Br e di una parte della storia nazionale del secondo dopoguerra. Con profonditá l´autore si sofferma sulla vicenda del sequestro e dell´uccisione di Aldo Moro ricostruendo attraverso l´analisi delle lettere del prigioniero, le reazioni del mondo politico italiano e i comunicati delle Br l´evoluzione della vicenda. Moro appare "pazzo" a quanti non vollero riconoscere la freddezza del politico che dietro quelle missive cercó invano di trovare la strada del compromesso tra lo stato e brigatisti. Cresce, pagina dopo pagina, una profonda inquietudine per il destino di Moro che si intreccia con una domanda che é etica e politica: puó uno stato sacrificare una vita umana, ponendo un´entitá astratta al di sopra del singolo? Se lo chiedeva Moro, ce lo chiediamo ancora oggi. Forse é giunto il momento di rivedere e ridiscutere la concezione stessa di stato e il rapporto tra questo e il cittadino.
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