Lo Stato invisibile
Edito da Sperling & Kupfer, 2002
538 pagine, € 17,50
ISBN 8820031817
di Gianni Cipriani
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Questo saggio è uno dei primi studi sistematici sullo spionaggio nel nostro paese dall'immediato dopoguerra fino all'inizio degli anni Novanta e ne ripercorre la storia e il sistema di funzionamento sulla base di una imponente massa documentale politico-giudiziaria, costituita per la maggior parte dagli stessi rapporti dei servizi segreti italiani che di recente sono divenuti accessibili ai ricercatori, nonché dai documenti declassificati consultabili presso gli archivi degli Stati Uniti. E proprio attraverso l'analisi delle informazioni provenienti da confidenti è stato possibile ricostruire retroscena inediti e inquietanti del periodo delle stragi e del terrorismo e valutare il livello di penetrazione delle spie nel tessuto sociale.
Questo saggio è uno dei primi studi sistematici sullo spionaggio nel nostro paese dall'immediato dopoguerra fino all'inizio degli anni Novanta e ne ripercorre la storia e il sistema di funzionamento sulla base di una imponente massa documentale politico-giudiziaria, costituita per la maggior parte dagli stessi rapporti dei servizi segreti italiani che di recente sono divenuti accessibili ai ricercatori, nonché dai documenti declassificati consultabili presso gli archivi degli Stati Uniti. E proprio attraverso l'analisi delle informazioni provenienti da confidenti è stato possibile ricostruire retroscena inediti e inquietanti del periodo delle stragi e del terrorismo e valutare il livello di penetrazione delle spie nel tessuto sociale.
Recensione
Negli ultimi cinquant'anni, in Italia, come in molte altre realtà internazionali, gli apparati di controllo hanno aumentato enormemente il loro potere. Dai partiti politici ai sindacati, dai gruppi terroristici a quelli golpisti, non c'è stata formazione in cui non si siano infiltrati fiduciari dei servizi segreti, del Viminale, dei carabinieri o di reti di intelligence straniere, come quelle statunitensi o israeliane. Questo saggio è uno dei primi studi sistematici sullo spionaggio nel nostro paese dall'immediato dopoguerra fino all'inizio degli anni Novanta e ne ripercorre la storia e il sistema di funzionamento sulla base di una imponente massa documentale politico-giudiziaria, costituita per la maggior parte dagli stessi rapporti dei servizi segreti italiani che di recente sono divenuti accessibili ai ricercatori, nonché dai documenti "declassificati" che solamente oggi sono consultabili presso gli archivi degli Stati Uniti. E proprio attraverso l'analisi delle informative provenienti da confidenti, fonti fiduciarie e delatori assoldati a buon mercato è stato possibile ricostruire retroscena inediti e inquietanti del periodo delle stragi e del terrorismo e valutare il livello di penetrazione delle spie nel tessuto sociale. Il quadro che ne risulta mostra lo spionaggio come aspetto fondamentale, e per certi riguardi decisivo, dello scontro politico in Italia ed evidenzia tracce significative di una politica sotterranea, parallela a quella ufficiale, che ha sicuramente condizionato le vicende della democrazia. E soprattutto rivela come i servizi segreti abbiano talvolta attuato un'intenzionale distorsione delle informazioni e utilizzato gli agenti come veri e propri provocatori al fine di alimentare quelle attività sovversive che essi dovevano invece tenere sotto controllo. Con una indagine minuziosa, durata circa un decennio, Gianni Cipriani ha fatto luce su un mondo occulto, svelando la complessa realtà delle collusioni e delle connivenze nascoste dietro le comode versioni ufficiali degli eventi e le verità di Stato. "[...] il dato più rilevante del lavoro di Cipriani è il numero elevato di spie e informatori che i servizi segreti civili e militari avevano inserito in tutti gli ambienti sensibili della società italiana. Un dato impressionante, soprattutto alla luce del fatto che, certamente, gli informatori individuati sono un'esigua minoranza dell'universo che operava in quegli anni. [...] Ciò potrà meravigliare coloro che non hanno dimestichezza con questo ambiente. ma certamente rafforzerà le convinzioni di chi ritiene che alcuni eventi del nostro passato recente abbiano superato. per la loro complessità e per le connessioni con ambienti insospettabili, la capacità di immaginazione degli studiosi [...]"
(Dalla Prefazione di Giuseppe De Lutiis)
Indice
- Sommario
- Prefazione, di Giuseppe De Lutiis
- Nota dell'autore
- Sigle
- Introduzione
- Registro delle fonti dell'ufficio Affari riservati del Viminale1. Le infiltrazioni nel movimento rivoluzionario e nei suoi gruppi armati
2. Le Brigate rosse
3. Le attività di controllo sul Pci e i movimenti di sinistra
4. Gli informatori tra i socialisti
5.Le fonti nella destra extraparlamentare
6. La rete di intelligence statunitense
7. Brevi cenni sulla rete israeliana
Indice dei nomi Bibliografia
Negli ultimi cinquant'anni, in Italia, come in molte altre realtà internazionali, gli apparati di controllo hanno aumentato enormemente il loro potere. Dai partiti politici ai sindacati, dai gruppi terroristici a quelli golpisti, non c'è stata formazione in cui non si siano infiltrati fiduciari dei servizi segreti, del Viminale, dei carabinieri o di reti di intelligence straniere, come quelle statunitensi o israeliane. Questo saggio è uno dei primi studi sistematici sullo spionaggio nel nostro paese dall'immediato dopoguerra fino all'inizio degli anni Novanta e ne ripercorre la storia e il sistema di funzionamento sulla base di una imponente massa documentale politico-giudiziaria, costituita per la maggior parte dagli stessi rapporti dei servizi segreti italiani che di recente sono divenuti accessibili ai ricercatori, nonché dai documenti "declassificati" che solamente oggi sono consultabili presso gli archivi degli Stati Uniti. E proprio attraverso l'analisi delle informative provenienti da confidenti, fonti fiduciarie e delatori assoldati a buon mercato è stato possibile ricostruire retroscena inediti e inquietanti del periodo delle stragi e del terrorismo e valutare il livello di penetrazione delle spie nel tessuto sociale. Il quadro che ne risulta mostra lo spionaggio come aspetto fondamentale, e per certi riguardi decisivo, dello scontro politico in Italia ed evidenzia tracce significative di una politica sotterranea, parallela a quella ufficiale, che ha sicuramente condizionato le vicende della democrazia. E soprattutto rivela come i servizi segreti abbiano talvolta attuato un'intenzionale distorsione delle informazioni e utilizzato gli agenti come veri e propri provocatori al fine di alimentare quelle attività sovversive che essi dovevano invece tenere sotto controllo. Con una indagine minuziosa, durata circa un decennio, Gianni Cipriani ha fatto luce su un mondo occulto, svelando la complessa realtà delle collusioni e delle connivenze nascoste dietro le comode versioni ufficiali degli eventi e le verità di Stato. "[...] il dato più rilevante del lavoro di Cipriani è il numero elevato di spie e informatori che i servizi segreti civili e militari avevano inserito in tutti gli ambienti sensibili della società italiana. Un dato impressionante, soprattutto alla luce del fatto che, certamente, gli informatori individuati sono un'esigua minoranza dell'universo che operava in quegli anni. [...] Ciò potrà meravigliare coloro che non hanno dimestichezza con questo ambiente. ma certamente rafforzerà le convinzioni di chi ritiene che alcuni eventi del nostro passato recente abbiano superato. per la loro complessità e per le connessioni con ambienti insospettabili, la capacità di immaginazione degli studiosi [...]"
(Dalla Prefazione di Giuseppe De Lutiis)
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- Prefazione, di Giuseppe De Lutiis
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2. Le Brigate rosse
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