L'uomo che sognava la lotta armata
Edito da Rizzoli, Milano, 1984
193 pagine
ISBN 8817534986
di Miriam Mafai
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Miriam Mafai ha conosciuto tutti i personaggi di cui si parla in questo libro: da Secchia a Togliatti, da Luigi Longo a Giorgio Amendola, da Giulio Seniga a Edoardo D'Onofrio. La storia di Pietro Secchia, che fu uno degli uomini più potenti delle Botteghe Oscure, forse più potente, in una certa fase, dello stesso Togliatti, è inevitabilmente anche una storia del Pci, ma è soprattutto un racconto delle controversie e delle riappacificazioni, degli umori e dei rancori, dei sospetti e degli intrighi che si consumavano alle Botteghe Oscure in un'epoca nella quale di queste vicende pochissimo, quasi nulla, trapelava all'esterno. Pietro Secchia e Palmiro Togliatti hanno personificato, per alcuni decenni, due anime, due strategie, due linee politiche per il Pci. Perchè e come vinse definitivamente Togliatti? Quale ruolo ebbe Mosca in questa vicenda? Chi dei due godeva maggiormente della fiducia di Stalin? Perchè Secchia non si fidava della Jotti? Perchè il 25 luglio 1954 Giulio Seniga, detto Nino, uomo di fiducia di Secchia e della Segreteria, fuggì da Roma? Quali furono i rapporti di Pietro Secchia, ormai isolato ed emarginato nel suo partito, con i vari gruppi e gruppetti della sinistra extraparlamentare? Pietro Secchia morì convinto di essere stato avvelenato dalla Cia: quanto è accettabile questa ipotesi? Attraverso una serie di testimonianze e una rilettura dei documenti dell'epoca e delle carte dell'archivio Secchia, Miriam Mafai tenta una risposta a questi interrogativi.
Miriam Mafai ha conosciuto tutti i personaggi di cui si parla in questo libro: da Secchia a Togliatti, da Luigi Longo a Giorgio Amendola, da Giulio Seniga a Edoardo D'Onofrio. La storia di Pietro Secchia, che fu uno degli uomini più potenti delle Botteghe Oscure, forse più potente, in una certa fase, dello stesso Togliatti, è inevitabilmente anche una storia del Pci, ma è soprattutto un racconto delle controversie e delle riappacificazioni, degli umori e dei rancori, dei sospetti e degli intrighi che si consumavano alle Botteghe Oscure in un'epoca nella quale di queste vicende pochissimo, quasi nulla, trapelava all'esterno. Pietro Secchia e Palmiro Togliatti hanno personificato, per alcuni decenni, due anime, due strategie, due linee politiche per il Pci. Perchè e come vinse definitivamente Togliatti? Quale ruolo ebbe Mosca in questa vicenda? Chi dei due godeva maggiormente della fiducia di Stalin? Perchè Secchia non si fidava della Jotti? Perchè il 25 luglio 1954 Giulio Seniga, detto Nino, uomo di fiducia di Secchia e della Segreteria, fuggì da Roma? Quali furono i rapporti di Pietro Secchia, ormai isolato ed emarginato nel suo partito, con i vari gruppi e gruppetti della sinistra extraparlamentare? Pietro Secchia morì convinto di essere stato avvelenato dalla Cia: quanto è accettabile questa ipotesi? Attraverso una serie di testimonianze e una rilettura dei documenti dell'epoca e delle carte dell'archivio Secchia, Miriam Mafai tenta una risposta a questi interrogativi.
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