Moro. Fu vera gloria?

Edito da Garzanti Libri, 1983
245 pagine

di Italo Pietra

Quarta di copertina

Sa e non fa.

Ha il senso della storia, non quello dello Stato né quello delle cifre.

Nella sua vita una chiave del trentennio DC.

Parlando di lui con Saragat, Paolo VI dice: "Il cogito c'è. Non c'è l'azione". Nilde Jotti sostiene che aveva il senso della storia. La storia del trentennio DC insegna che era troppo incline ai rinvii e troppo sordo ai problemi economici. E' vero che ha chiesto la tessera socialista? E' vero che in America è stato minacciato? Perchè non ha mai battuto parola sul caso Freato? Perchè nel caso Lockheed ha fatto la politica del quadrato a difesa della DC?
La tragedia di via Fani disegna una aureola intorno al capo di Moro; fa della sua vita un prologo troppo spesso trascurato. Eppure non si può mettere a fuoco il panorama del dopoguerra senza discutere di Moro. Il dolore per la tragedia del '78 non può fare velo all'analisi.
Partendo da questa premessa Italo Pietra ci dà una biografia che prima di fermarsi all'ora di via Fani fa un giro lungo per la vita italiana, da Bari a Roma, dagli anni della Fuci e del Guf alle stagioni della Costituente, da piazza del Gesù a palazzo Chigi. A poco a poco Moro, che sulle prime sembrava un giurista prestato alla politica, diviene un maestro di pedagogia politica, un cavallo di razza, una figura pastorale.
Gli amici sostengono che le sue parole sono fatti ma l'elenco dei problemi trascurati, degli anni perduti, delle piaghe suppurate è più lungo dei suoi discorsi, che non finiscono mai. Non brilla nè come Guardasigilli nè come Ministro della Pubblica istruzione nè come Presidente del Consiglio.
Secondo lui, non c'è altra alternativa alla Dc che la Dc stessa: in nome della governabilità e del rinnovamento, i partiti dell'arco costituzionale devono affiancare la Dc, usa al malgoverno e decisa a non rinnovarsi.
Secondo i falchi di tipo occidentale, la strategia di Moro è quella dl cavallo di Troia: apre le porte al Pci. Secondo i falchi di tipo orientale, avvia il Pci "verso la palude della socialdemocratizzazione".
Le lodi sono date a Moro in considerazione dell'appello alla solidarietà, al dialogo, alla lotta per le cose nuove. "Che cosa avverrebbe se questo Paese dalle strutture fragili fosse messo ogni giorno alla prova da una opposizione condotta sino in fondo?". E' più facile criticare Moro che dimenticare questo suo interrogativo, ancora attuale alla luce delle elezioni del 26 giugno 1983.
Questa biografia esorta alla storia come maestra di politica. Non si contenta di allineare aneddoti piccanti, documenti malnoti, discorsi ufficiali; va al di la del revival e dell'amarcord. Seguendo Moro di anno in anno, il lettore si trova di fronte ai caratteri e ai limiti del postfascismo, alle conseguenze della storia che si ripete spesso e volentieri, come insegnano gli omissis per Caporetto e gli omissis per il '64.

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