A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti
Edito da Baldini Castoldi Dalai, 1992
341 pagine, € 7,80
ISBN 888490179
di Giovanni Bianconi
Libro presente nelle categorie:
Finestre sul '900 italiano: tra guerra fredda e anni di piombo → 4. Anni '80 - '90 → Strategia della tensione → 1980. La stazione di Bologna
Quarta di copertina
"Non siamo sopravvissuti per caso, le pallottole ci hanno risparmiato. Volevamo dimostrare che il mondo non appartiene solo ai grandi, che non ci può essere qualcuno che decide sempre per te. Abbiamo fatto un macelllo per questo. E, alla fine, sia gli amici che le vittime sono morti inutilmente..." Una tragica pagina di storia italiana in una cronaca coraggiosa e pietosa insieme, un invito a veder chiaro nelle nostre tenebre. Almeno un poco più chiaro. (Oreste del Buono)
Giovanni Bianconi non si è ritenuto appagato quando nel 1982 A mano armata è arrivato in libreria ed è divenuto un libro di successo. Non ha dimenticato Giusva Fioravanti e ha seguito la sua clamorosa rivendicazione d'innocenza per un solo crimine, un crimine spaventoso. Giusva Fioravanti ha rifiutato e continua a rifiutare la partecipazione sua e della sua compagna Francesca Mambro all'attentato di Bologna. Ha ammesso gli altri crimini, ma questo no. L'autore in questa riedizione ha così aggiunto altre pagine, in cui rende conto anche di quanto è accaduto dopo il '92. Non bastano le sentenze per guarire le ferite, ma la tenacia di Fioravanti e della Mambro che si sono spinti sino a richiedere l'intervento del Papa non ha la mira di migliorare la propria sorte di ergastolani ormai pluricondannati, ma solo la speranza di ristabilire qualcosa di fragile ma imperioso quale la verità. La verità assoluta.
"Nella mia preparazione politica non ho avuto modelli cui ispirarmi, sono sempre stato autodidatta...". E modelli da seguire non ce ne sono per Giuseppe Valerio Fioravanti, detto Giusva, una faccia da Carosello un passato da terrorista. "A mano armata" non pretende di chiarire l'oscura galassia del terrorismo nero, ma l'autore, con una indagine che parte dallo studio degli atti processuali per arrivare ai numerosi colloqui in carcere, cerca di ricostruire le esperienze, le motivazioni, i pensieri di questo personaggio. Dal primo, precoce impatto con i media (a quattro anni il primo Carosello), all'improvvisa notorietà ottenuta recitando in uno sceneggiato televisivo.
"Non siamo sopravvissuti per caso, le pallottole ci hanno risparmiato. Volevamo dimostrare che il mondo non appartiene solo ai grandi, che non ci può essere qualcuno che decide sempre per te. Abbiamo fatto un macelllo per questo. E, alla fine, sia gli amici che le vittime sono morti inutilmente..." Una tragica pagina di storia italiana in una cronaca coraggiosa e pietosa insieme, un invito a veder chiaro nelle nostre tenebre. Almeno un poco più chiaro. (Oreste del Buono)
Giovanni Bianconi non si è ritenuto appagato quando nel 1982 A mano armata è arrivato in libreria ed è divenuto un libro di successo. Non ha dimenticato Giusva Fioravanti e ha seguito la sua clamorosa rivendicazione d'innocenza per un solo crimine, un crimine spaventoso. Giusva Fioravanti ha rifiutato e continua a rifiutare la partecipazione sua e della sua compagna Francesca Mambro all'attentato di Bologna. Ha ammesso gli altri crimini, ma questo no. L'autore in questa riedizione ha così aggiunto altre pagine, in cui rende conto anche di quanto è accaduto dopo il '92. Non bastano le sentenze per guarire le ferite, ma la tenacia di Fioravanti e della Mambro che si sono spinti sino a richiedere l'intervento del Papa non ha la mira di migliorare la propria sorte di ergastolani ormai pluricondannati, ma solo la speranza di ristabilire qualcosa di fragile ma imperioso quale la verità. La verità assoluta.
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