Il dio degli eserciti. Islam e Cristianesimo: le guerre sante
Edito da Einaudi, 1997
338 pagine, € 22,72
ISBN 8806137808
di Peter Partner
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Quale guerra può essere «santa»? Quali sono i criteri che la rendono tale? E chi li decide? Il "Dio degli eserciti" ricostruisce le origini dell'idea di guerra santa, di come essa si rivestì del suo potere simbolico e dell'influenza che, ancora oggi, esercita sul vocabolario e sul pensiero moderni.
Spaziando tra Oriente e Occidente, dall'era pre-cristiana alla guerra del Golfo, dal "Deuterotomio" ai "versi satanici" di Salman Rushdie, Peter Partner studia la storia delle crociate cristiane accanto a quella dei vari jihad che scuotono il mondo islamico a cominciare dalle guerre sante del profeta Muhammad, e avverte come ogni analisi debba sempre tener presente, oltre ai sentimenti religiosi, gli interessi politici e materiali che intervengono nei conflitti «santi» da una parte e dall'altra.
Nonostante il suo messaggio pacifista il Cristianesimo è stato, infatti, una delle religioni guerriere e le crociate, «le guerre di Dio», non possono essere considerate solo avvenimenti di un remoto passat, ma piuttosto espressioni di una persistente tradizione ideologica presente, per esempio, nella stessa guerra del Golfo. Quanto al mondo islamico, il jihad non è una semplice prosecuzione di un millenario dovere religioso; i motivi sostanziali che incitano i fondamentalisti a proclamare la «guerra santa» sono infatti ben radicati nelle passioni dell'attualità politica, anche se espressi nel linguaggio arcaico della religione.
Ripercorrendo le origini storiche e religiose della guerra santa islamica, Partner aiuta dunque a individuare gli aspetti moderni di un fenomeno apparentemente univoco e tradizionale e a dissipare, attraverso un'analisi rigorosa del contesto religioso e della storia socio-politica, l'aura di pericoloso fanatismo che, molto spesso, avvolge il fondamentalismo islamico agli occhi degli osservatori occidentali.
Quale guerra può essere «santa»? Quali sono i criteri che la rendono tale? E chi li decide? Il "Dio degli eserciti" ricostruisce le origini dell'idea di guerra santa, di come essa si rivestì del suo potere simbolico e dell'influenza che, ancora oggi, esercita sul vocabolario e sul pensiero moderni.
Spaziando tra Oriente e Occidente, dall'era pre-cristiana alla guerra del Golfo, dal "Deuterotomio" ai "versi satanici" di Salman Rushdie, Peter Partner studia la storia delle crociate cristiane accanto a quella dei vari jihad che scuotono il mondo islamico a cominciare dalle guerre sante del profeta Muhammad, e avverte come ogni analisi debba sempre tener presente, oltre ai sentimenti religiosi, gli interessi politici e materiali che intervengono nei conflitti «santi» da una parte e dall'altra.
Nonostante il suo messaggio pacifista il Cristianesimo è stato, infatti, una delle religioni guerriere e le crociate, «le guerre di Dio», non possono essere considerate solo avvenimenti di un remoto passat, ma piuttosto espressioni di una persistente tradizione ideologica presente, per esempio, nella stessa guerra del Golfo. Quanto al mondo islamico, il jihad non è una semplice prosecuzione di un millenario dovere religioso; i motivi sostanziali che incitano i fondamentalisti a proclamare la «guerra santa» sono infatti ben radicati nelle passioni dell'attualità politica, anche se espressi nel linguaggio arcaico della religione.
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