Il Banco paga. Roberto Calvi e l'avventura dell'Ambrosiano
Edito da Mondadori, 1982
220 pagine
ISBN 00223115
di Gianfranco Modolo, Leo Sisti
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
"Il banco paga" non è solo un'immagine presa a prestito dal linguaggio dei giocatori di roulette. Riassume anche la linea del Banco Ambrosiano nell'era Calvi, da quando il banchiere privato italiano più discusso entra sulla scena della finanza come un ciclone. Sin dai primi anni 70 egli è alla guida dell'Istituto, pronto a combinare affari colossali: dietro di sui si muovono Sindona, il Vaticano e alcuni padrini politici che puntano sul nuovo cavallo. E già si intravede che Calvi si presta alle operazioni più azzardate. Le sue competenze di banchiere sono indiscusse; saranno semmai i molti "compagni di strada", che egli compensa lautamente per i favori ricevuti a portarlo in rovina. I quattrini, le "risorse" nella terminologia della Banca d'Italia, vengono impegnati per scopi ch enulla hanno a che vedere con la corretta gestione dei un Istituto di credito. I risultati di questa politica disinvolta sono sotto gli occhi dell'opinione pubblica, sibigottita e angosciata per le sue connessioni con il mondo del delitto: un grande gruppo bancario privato gettato allo sbaraglio, lo scardinamento d'immagine di una intera categoria economica e il rischio di un collasso finanziario di proporzioni catastrofiche.
"Il banco paga" non è solo un'immagine presa a prestito dal linguaggio dei giocatori di roulette. Riassume anche la linea del Banco Ambrosiano nell'era Calvi, da quando il banchiere privato italiano più discusso entra sulla scena della finanza come un ciclone. Sin dai primi anni 70 egli è alla guida dell'Istituto, pronto a combinare affari colossali: dietro di sui si muovono Sindona, il Vaticano e alcuni padrini politici che puntano sul nuovo cavallo. E già si intravede che Calvi si presta alle operazioni più azzardate. Le sue competenze di banchiere sono indiscusse; saranno semmai i molti "compagni di strada", che egli compensa lautamente per i favori ricevuti a portarlo in rovina. I quattrini, le "risorse" nella terminologia della Banca d'Italia, vengono impegnati per scopi ch enulla hanno a che vedere con la corretta gestione dei un Istituto di credito. I risultati di questa politica disinvolta sono sotto gli occhi dell'opinione pubblica, sibigottita e angosciata per le sue connessioni con il mondo del delitto: un grande gruppo bancario privato gettato allo sbaraglio, lo scardinamento d'immagine di una intera categoria economica e il rischio di un collasso finanziario di proporzioni catastrofiche.
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