Da RaiNews24 del 31/03/2006
Mafia. Avvocato di Provenzano: e' morto da anni
Procura: notizia priva di fondamento
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"Per me è morto, è morto da anni". Così Salvatore Traina, avvocato di Bernardo Provenzano, racconta la sua "sensazione".
In una lunga intervista a 'la Repubblica', Traina afferma che la sua "convinzione si basa su elementi solidi. Lo cercano intensamente da anni e dappertutto e non lo trovano: questo vorrà pur dire qualcosa, o no? Ci sono i migliori investigatori italiani che gli danno la caccia e non riescono mai a prenderlo. E' credibile? E' possibile?".
Pur non potendo rivelare alcun particolare per dovere d'ufficio, Traina ricorda come "da anni curo le sue cause. Ma ormai nei processi accanto al suo nome compare sempre il difensore d'ufficio. Non c'è un solo capo di Cosa nostra che è assistito dal difensore d'ufficio. Anche questo vorrà pure dire qualcosa?"
Di fronte alle obiezioni del quotidiano, che ricorda di un presunto intervento chirurgico effettuato in Francia nel 2003, Traina risponde secco: "E chi l'ha detto che è lui? Gli inquirenti sostengono di avere il Dna, ma penso che non abbiano nulla. Hanno scaricato tutto sulle sue spalle ma probabilmente ha vissuto per molto tempo fuori dall'Italia. La mafia ha creato un fantasma per coprire i suoi affari...".
Procura: notizia priva di fondamento
"E' una notizia assolutamente priva di fondamento". Questo il commento raccolto in ambienti della Procura sulle dichiarazioni di Traina.
"La circostanza - fanno osservare i magistrati della Dda - e' smentita dai risultati degli esami del Dna compiuti sui reperti istologici prelevati presso la clinica di Marsiglia in cui il boss e' stato operato nel 2003: contrariamente a quanto afferma il legale, la comparazione con il Dna del fratello di Provenzano non lascia dubbi sulla compatibilità genetica".
Le stesse fonti, infine, fanno osservare che l'avvocato Traina non e' piu' da tempo il legale di Provenzano, tanto che in diversi processi il boss e' assistito da difensori d'ufficio.
In una lunga intervista a 'la Repubblica', Traina afferma che la sua "convinzione si basa su elementi solidi. Lo cercano intensamente da anni e dappertutto e non lo trovano: questo vorrà pur dire qualcosa, o no? Ci sono i migliori investigatori italiani che gli danno la caccia e non riescono mai a prenderlo. E' credibile? E' possibile?".
Pur non potendo rivelare alcun particolare per dovere d'ufficio, Traina ricorda come "da anni curo le sue cause. Ma ormai nei processi accanto al suo nome compare sempre il difensore d'ufficio. Non c'è un solo capo di Cosa nostra che è assistito dal difensore d'ufficio. Anche questo vorrà pure dire qualcosa?"
Di fronte alle obiezioni del quotidiano, che ricorda di un presunto intervento chirurgico effettuato in Francia nel 2003, Traina risponde secco: "E chi l'ha detto che è lui? Gli inquirenti sostengono di avere il Dna, ma penso che non abbiano nulla. Hanno scaricato tutto sulle sue spalle ma probabilmente ha vissuto per molto tempo fuori dall'Italia. La mafia ha creato un fantasma per coprire i suoi affari...".
Procura: notizia priva di fondamento
"E' una notizia assolutamente priva di fondamento". Questo il commento raccolto in ambienti della Procura sulle dichiarazioni di Traina.
"La circostanza - fanno osservare i magistrati della Dda - e' smentita dai risultati degli esami del Dna compiuti sui reperti istologici prelevati presso la clinica di Marsiglia in cui il boss e' stato operato nel 2003: contrariamente a quanto afferma il legale, la comparazione con il Dna del fratello di Provenzano non lascia dubbi sulla compatibilità genetica".
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