Da Ansa del 03/04/2006
L'ARCHIVIO PRIVATO ALDO MORO, 229 BUSTE DAL 1953 AL 1978
News presente nelle categorie:
Duecentoventinove buste relative agli anni 1953-1978: e' l'archivio privato di Aldo Moro che' stato presentato oggi nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato i familiari dello statista e il ministro per i beni culturali Giuliano Urbani. A 25 anni dalla scomparsa di Moro saranno cosi' consultabili presso l'Archivio Centrale dello Stato gran parte dei documenti dello statista. Le buste conservano una documentazione di lavoro che testimonia il ruolo di protagonista nella vita politica e istituzionale del Paese ricoperto da Aldo Moro. Sono state acquisite dall'Archivio Centrale dello Stato nel 1995 e, dopo un accurato lavoro di riordino, catalogazione e fascicolatura, al fine di valutarne il livello di accessibilita', sono oggi aperte alla consultazione, "nel pieno rispetto della volonta' testamentaria".
Moro in una serie di lettere dalla prigionia rinvenute nell'autunno del 1990, aveva infatti disposto che il proprio archivio privato venisse destinato al nipote, Luca Bonini, e fosse conservato presso un istituto culturale. Le carte, oggi di proprieta' dello Stato, saranno liberamente consultabili, ad eccezione dei documenti di carattere riservato relativi alla politica interna ed estera, per i quali bisognera' attendere, come prevede l'attuale legislazione archivistica, 50 anni dalla loro data.
"Grazie anche alla sensibilita' dei familiari - ha dichiarato il Ministro Urbani - si realizza l'occasione di approfondire studi e riflessioni sulla figura di Aldo Moro, che tanto contribui' allo sviluppo civile e democratico del nostro Paese. Gli storici avranno ora a disposizione un materiale di eccezionale importanza per rileggere le vicende del nostro Paese alla luce delle considerazioni e delle interpretazioni di uno dei protagonisti della vita istituzionale italiana. E' significativo che oggi lo Stato e la famiglia Moro ne ricordino insieme la grande ricchezza morale e politica".
Moro in una serie di lettere dalla prigionia rinvenute nell'autunno del 1990, aveva infatti disposto che il proprio archivio privato venisse destinato al nipote, Luca Bonini, e fosse conservato presso un istituto culturale. Le carte, oggi di proprieta' dello Stato, saranno liberamente consultabili, ad eccezione dei documenti di carattere riservato relativi alla politica interna ed estera, per i quali bisognera' attendere, come prevede l'attuale legislazione archivistica, 50 anni dalla loro data.
"Grazie anche alla sensibilita' dei familiari - ha dichiarato il Ministro Urbani - si realizza l'occasione di approfondire studi e riflessioni sulla figura di Aldo Moro, che tanto contribui' allo sviluppo civile e democratico del nostro Paese. Gli storici avranno ora a disposizione un materiale di eccezionale importanza per rileggere le vicende del nostro Paese alla luce delle considerazioni e delle interpretazioni di uno dei protagonisti della vita istituzionale italiana. E' significativo che oggi lo Stato e la famiglia Moro ne ricordino insieme la grande ricchezza morale e politica".