Da La Repubblica del 31/05/2006

Il Guardasigilli si dice "pronto a siglare il provvedimento". "E' una persona malata a cui si può offrire un gesto di umanità"

Caso Sofri, Mastella annuncia "La grazia entro quest'anno"

Per Ovidio Bompressi il decreto arriverà domani al Quirinale

ROMA - Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, annuncia che è imminente il provvedimento di grazia per Adriano Sofri. Il Guardasigilli ha affermato in una intervista al settimanale "Gente", che è "pronto a mettere la sua firma". Mentre, dice il ministro, "il decreto per Ovidio Bompressi sarà a breve al Quirinale". In serata, fonti del ministero fanno sapere che già domani il fascicolo sarà sul tavolo del presidente della Repubblica. Bompressi, è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso il commissario Calabresi, mentre Adriano Sofri, ex esponente di Lotta Continua, è stato riconosciuto, dopo dieci anni di processi, mandante dell'omicidio, e condannato a 22 anni di carcere, con una sentenza che ha lasciato molti strascichi e polemiche.

Nella passata legislatura, l'allora ministro Roberto Castelli si proclamò contrario alla grazia, mentre era favorevole alla concessione il presidente della Repubblica Ciampi. Ne seguì un quesito costituzionale sui poteri delle due cariche dello Stato, e cioè se il Guardasigilli sarebbe stato obbligato a firmare la proposta del Presidente. Carlo Azeglio Ciampi non diede mai corso alle sue intenzioni, ma il quesito fu sottoposto alla Consulta.

"La Corte Costituzionale - spiega Mastella - ha stabilito che sia il presidente della Repubblica a concedere la grazia, ma per quello che mi riguarda come ministro della Giustizia, io sono pronto a mettere la mia firma". "Entro fine anno arriverà la grazia per Adriano Sofri", aggiunge Mastella.

Sofri, proclamandosi da sempre innocente, non ha mai chiesto la grazia. "La verità è che, dopo 34 anni da quei fatti -continua Mastella- Sofri è una persona molto malata a cui si può offrire un gesto di spontanea umanità". Il neo ministro della Giustizia andrà a spiegare i motivi della sua decisione ai familiari del commissario Calabresi: "Spiegherò che concedere la grazia come gesto di umanità a un uomo che vive gravi problemi di salute non significa automaticamente scomodare la categoria del perdono. Una categoria che attiene solo alla libera coscienza di ognuno".

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