Da Agi del 26/02/2005
BR: oltre 550 milioni di lire bottino rapine del 1998 e 1999
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Roma. Le nuove ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Roma nei confronti di sette appartenenti alle Nuove Brigate Rosse sono la conclusione delle indagini compiute della Digos di Roma grazie alle dichiarazioni fornite dalla collaboratrice di giustizia Cinzia Banelli. La Digos della capitale ha inoltre trovato riscontro alle parole della Banelli grazie all'esame del materiale che era stato ritrovato nel dicembre del 2003 nel covo delle Br in via Montecuccoli, nel quartiere Prenestino di Roma. In particolare vengono contestate a sette brigatisti (Nadia Desdemona Lioce, Simone Boccaccini, Roberto Morandi, Laura Proietti, Marco Mezzasalma, Paolo Broccatelli e Bruno Di Giovannangelo) due rapine di autofinanziamento compiute in Toscana alla fine degli anni Novanta. Si tratta di una rapina avvenuta a San Giuliano Terme, frazione di Mezzana (Ps) il 13 maggio del '98 quando un commando composto da tre persone ha rapinato un furgone portavalori davanti all'ufficio postale impossessandosi di un bottino di 255 milioni di vecchie lire.
Il furgone era stato poi abbandonato dai terroristi in una strada a poche centinaia di metri dall'ufficio postale. La seconda rapina contestata e' invece avvenuta a Siena il 2 dicembre del 1999 ai danni dell'ufficio postale di via Camollia che aveva fruttato 300 milioni di vecchie lire. Al termine del colpo uno dei brigatisti ha esploso anche un colpo di pistola in aria pre intimorire un passante che aveva tentato un inseguimento. Proprio nel covo di via Montecuccoli la polizia aveva trovato i sacchi delle Poste asportati durante la rapina a Mezzana.
I nuovi provvedimenti di custodia cautelare sono stati richiesti da Franco Ionta, capo del pool antiterrorismo della procura di Roma e dai pm Amelio e Saviotti e sono stati eseguiti nella giornata di ieri dalla Digos di Roma con la collaborazione delle Digos di Caserta, Napoli, Pisa e Pavia.
Tutti i destinatari delle ordinanze si trovano gia' in carcere ad eccezione di Bruno Di Giovannangelo che godeva invece degli arresti domiciliari.
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