Da redazione del 10/07/2006
Libero News
Kossiga con la K - In una mostra i graffiti a lui dedicati negli Anni di Piombo
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In questi giorni è stata inaugurata a Roma una mostra di opere d'arte al di fuori dei canoni tradizionali che di solito caratterizzano questi eventi. Non si tratta di una collezione di opere qualunque, no.
Ma niente poco di meno che della mostra "Kossiga boia": Cossiga, ex presidente della repubblica, ora senatore a vita, ma scritto con la K e con le S runiche che ricordano i simboli nazisti.
Durante gli anni settanta e più in generale durante quel periodo noto come " anni di piombo ", i muri di Roma venivano sistematicamente ritoccati con disegni e graffiti rivolti contro il governo di allora e la vecchia DC, la Democrazia Cristiana, che tanta storia ha scritto per il nostro paese.
Erano graffiti molto duri ed oggi di quei graffiti il picconatore ne sorride.
Ma all'epoca c'era davvero molto poco di cui sorridere.
Sono in molti quelli che associano il periodo degli anni di piombo con le azioni messe in opera dalle Brigate Rosse ( organizzazione sovversiva comunista fondata nel 1970 ), ma non bisogna dimenticare che era proprio in quegli anni che operavano anche gruppi di estrema destra, come i Nar, di matrice fascista, che si contrapponevano a quelli di estrema sinistra.
Gruppi violenti che pensavano che l'unica via praticabile fosse quella armata.
La violenza va condannata in ogni sua forma e appartenenza politica, sia di destra che di sinistra. L'estremismo, l'intolleranza, il non dialogo sono forme che prescindono da uno stato civile e democratico.
Anni di piombo che per alcuni rappresentano il terrorismo di sinistra per altri lo stragismo di destra: io dico solo che il braccio armato va debellato e combattuto con lo spirito democratico e l'affermazione dei diritti, senza violenze e senza estremismi.
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Oggi Cossiga appare quasi divertito da quelle scritte raccolte ed esposte nella mostra ed afferma: " l'unica nostalgia è che avevo trent'anni di meno ".
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Ma non ci dimentichiamo che quelli furono anni molto difficili per la stroria del nostro paese e la memoria non si archivia, specie quando hanno lasciato la vita personaggi illustri come Moro, nel 1978, la cui uccisione è ancora oggi circondata da eventi non chiari. L'allora ministro degli interni era proprio Cossiga, costretto poi alle dimissione per il fallimento delle indagini e la successiva uccisione del presidente della DC.
Ricordiamo che Moro fu uno dei leader politici che guardò con occhi favorevoli al progetto del " Compromesso storico " fra partiti ( ndr. con esso si auspicava una collaborazione organica fra tutti i partiti con la maggior rappresentatività popolare) con l'esponente di spicco dei comunisti, Enrico Berlinguer, tra l'altro cugino dello stesso Cossiga.
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Durante il rapimento durato 55 giorni, le polemiche e le accuse a Cossiga sembravano non finire mai. C'è stato chi ha accusato Cossiga di inefficienza; altri sospettavano addirittura che il "Piano di emergenza" predisposto da Cossiga non mirasse affatto alla liberazione dell'ostaggio. La accuse sono state pesantissime e per anni Cossiga si è difeso in modo sempre fermo e tenace.
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Strano personaggio sicuramente, a volte immerso in tinte chiaro scure, sempre coinvolto in situazioni poco chiare ed accusato come l'artefice di vari giochetti di potere. Nel '79 addirittura accusato di favoreggiamento nei confronti di un terrorista di "Prima linea", figlio di un politico della DC.
Nel 1985 un personaggio così diventa presidente della Repubblica. (Oggi la destra ha il coraggio di lamentarsi di Napolitano: la lingua se la dovrebbero attorcigliare ).
Gli anni novanta sono pieni , ricchi di eventi che lo hanno come protagonista, ma non è questa la sede per affrontarli tutti.
La cosa più interessante, invece, è l'appoggio che dà nel 2001 a Berlusconi e poi in Senato non vota la fiducia.
Ma niente poco di meno che della mostra "Kossiga boia": Cossiga, ex presidente della repubblica, ora senatore a vita, ma scritto con la K e con le S runiche che ricordano i simboli nazisti.
Durante gli anni settanta e più in generale durante quel periodo noto come " anni di piombo ", i muri di Roma venivano sistematicamente ritoccati con disegni e graffiti rivolti contro il governo di allora e la vecchia DC, la Democrazia Cristiana, che tanta storia ha scritto per il nostro paese.
Erano graffiti molto duri ed oggi di quei graffiti il picconatore ne sorride.
Ma all'epoca c'era davvero molto poco di cui sorridere.
Sono in molti quelli che associano il periodo degli anni di piombo con le azioni messe in opera dalle Brigate Rosse ( organizzazione sovversiva comunista fondata nel 1970 ), ma non bisogna dimenticare che era proprio in quegli anni che operavano anche gruppi di estrema destra, come i Nar, di matrice fascista, che si contrapponevano a quelli di estrema sinistra.
Gruppi violenti che pensavano che l'unica via praticabile fosse quella armata.
La violenza va condannata in ogni sua forma e appartenenza politica, sia di destra che di sinistra. L'estremismo, l'intolleranza, il non dialogo sono forme che prescindono da uno stato civile e democratico.
Anni di piombo che per alcuni rappresentano il terrorismo di sinistra per altri lo stragismo di destra: io dico solo che il braccio armato va debellato e combattuto con lo spirito democratico e l'affermazione dei diritti, senza violenze e senza estremismi.
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Oggi Cossiga appare quasi divertito da quelle scritte raccolte ed esposte nella mostra ed afferma: " l'unica nostalgia è che avevo trent'anni di meno ".
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Ma non ci dimentichiamo che quelli furono anni molto difficili per la stroria del nostro paese e la memoria non si archivia, specie quando hanno lasciato la vita personaggi illustri come Moro, nel 1978, la cui uccisione è ancora oggi circondata da eventi non chiari. L'allora ministro degli interni era proprio Cossiga, costretto poi alle dimissione per il fallimento delle indagini e la successiva uccisione del presidente della DC.
Ricordiamo che Moro fu uno dei leader politici che guardò con occhi favorevoli al progetto del " Compromesso storico " fra partiti ( ndr. con esso si auspicava una collaborazione organica fra tutti i partiti con la maggior rappresentatività popolare) con l'esponente di spicco dei comunisti, Enrico Berlinguer, tra l'altro cugino dello stesso Cossiga.
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Durante il rapimento durato 55 giorni, le polemiche e le accuse a Cossiga sembravano non finire mai. C'è stato chi ha accusato Cossiga di inefficienza; altri sospettavano addirittura che il "Piano di emergenza" predisposto da Cossiga non mirasse affatto alla liberazione dell'ostaggio. La accuse sono state pesantissime e per anni Cossiga si è difeso in modo sempre fermo e tenace.
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Strano personaggio sicuramente, a volte immerso in tinte chiaro scure, sempre coinvolto in situazioni poco chiare ed accusato come l'artefice di vari giochetti di potere. Nel '79 addirittura accusato di favoreggiamento nei confronti di un terrorista di "Prima linea", figlio di un politico della DC.
Nel 1985 un personaggio così diventa presidente della Repubblica. (Oggi la destra ha il coraggio di lamentarsi di Napolitano: la lingua se la dovrebbero attorcigliare ).
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