Da redazione del 15/04/2005
Cagliari, una mostra sui più crudeli strumenti di supplizio per ricordare che esistono ancora paesi in cui vengono applicati
Mostra: Tutte le facce della tortura. Un allarme sui diritti violati
Fra i promotori dell'iniziativa anche Amnesty International.
Esposte gogne, sedie inquisitorie, ruote di spezzamento
GABBIE d'impiccagione, gogne, sedie inquisitorie, ruote di spezzamento e maschere d'infamia. Una mostra, a Cagliari, racconta una storia di orrori che è ancora drammaticamente viva in alcune aree del pianeta. E questa mostra, che si intitola Strumenti di tortura dall'epoca romana ai giorni nostri, ha proprio questo scopo: richiamare l'attenzione su quei paesi nei quali garantismo e democrazia sono valori lontani.
In corso (fino al 26 giugno) presso il centro culturale Il Ghetto, la mostra fa parte di un progetto più ampio (che prevede attività collaterali e multimediali, incontri e rassegne) realizzato in collaborazione con, fra gli altri, Amnesty International, l'Accademia messicana dei diritti umani, le Nazioni Unite. Un invito alla riflessione in un momento in cui intolleranza, razzismo, antisemitismo, violenza e guerra conquistano quotidianamente la ribalta delle cronache.
L'esposizione proviene dal Museo storico della tortura di San Gimignano, in Toscana, e comprende un centinaio di pezzi di pregio: dalla "veglia" (o "culla di Giuda") alla "Vergine di Norimberga", dalla gogna alla ghigliottina ad altri inquietanti macchinari, come le sedie inquisitorie, i cerchi schiacciatesta, il corcefisso-pugnale. Non si tratta solo di tormenti per il corpo: ci sono anche i supplizi psicologici, studiati per umiliare e privare la vittima della sua dignità. Un esempio, le cosiddette "maschere di derisione".
Gli strumenti esposti sono stati raccolti in tutta l'Europa e dimostrano come la fantasia e l'ingegno non abbiano incontrato alcun ostacolo nella ricerca di sistemi che infliggessero le torture più crudeli. Una mostra, inaugurata nel 1983 a Firenze, ma che ha conquistato negli anni fama internazionale e il titolo di "formidabile testimonianza contro la criminalità di Stato e di potere, in ogni luogo e in ogni tempo esercitata".
Una caratteristica dell'esposizione è nel taglio attuale dell'allestimento: sobrio, fatto di immagini e testimonianze sulle violazioni dei diritti umani perpetrate di volta in volta su quei soggetti ritenuti indegni, dagli eretici agli oppositori politici, dai delinquenti comuni alle presunte streghe fino ai malati di mente.
"Strumenti di tortura"
Il Ghetto, via Santa Croce 18, Cagliari
Dal martedì alla domenica 9-13 e 16-20
Info 070.6401730
In corso (fino al 26 giugno) presso il centro culturale Il Ghetto, la mostra fa parte di un progetto più ampio (che prevede attività collaterali e multimediali, incontri e rassegne) realizzato in collaborazione con, fra gli altri, Amnesty International, l'Accademia messicana dei diritti umani, le Nazioni Unite. Un invito alla riflessione in un momento in cui intolleranza, razzismo, antisemitismo, violenza e guerra conquistano quotidianamente la ribalta delle cronache.
L'esposizione proviene dal Museo storico della tortura di San Gimignano, in Toscana, e comprende un centinaio di pezzi di pregio: dalla "veglia" (o "culla di Giuda") alla "Vergine di Norimberga", dalla gogna alla ghigliottina ad altri inquietanti macchinari, come le sedie inquisitorie, i cerchi schiacciatesta, il corcefisso-pugnale. Non si tratta solo di tormenti per il corpo: ci sono anche i supplizi psicologici, studiati per umiliare e privare la vittima della sua dignità. Un esempio, le cosiddette "maschere di derisione".
Gli strumenti esposti sono stati raccolti in tutta l'Europa e dimostrano come la fantasia e l'ingegno non abbiano incontrato alcun ostacolo nella ricerca di sistemi che infliggessero le torture più crudeli. Una mostra, inaugurata nel 1983 a Firenze, ma che ha conquistato negli anni fama internazionale e il titolo di "formidabile testimonianza contro la criminalità di Stato e di potere, in ogni luogo e in ogni tempo esercitata".
Una caratteristica dell'esposizione è nel taglio attuale dell'allestimento: sobrio, fatto di immagini e testimonianze sulle violazioni dei diritti umani perpetrate di volta in volta su quei soggetti ritenuti indegni, dagli eretici agli oppositori politici, dai delinquenti comuni alle presunte streghe fino ai malati di mente.
"Strumenti di tortura"
Il Ghetto, via Santa Croce 18, Cagliari
Dal martedì alla domenica 9-13 e 16-20
Info 070.6401730
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