Da Adnkronos del 28/04/2005
Processo Biagi, gli imputati rivendicano la militanza nelle Br-Pcc
Sacconi: ''Ritengo di non aver fatto tutto quello che potevo''
Mezzasalma, Lioce, Morandi e Blefari Melazzi si sono rifiutati di rispondere alle domande davanti alla Corte d'Assise di Bologna
News presente nelle categorie:
Bologna. Non hanno voluto rispondere ad alcuna domanda e si sono limitati a rivendicare la loro militanza nelle Br-Pcc i quattro imputati Marco Mezzasalma, Nadia Lioce, Roberto Morandi e Diana Blefari Melazzi accusati di aver assassinato il professor Marco Biagi e posti sotto processo davanti alla Corte d'Assise di Bologna. Quando il presidente della corte, Libero Mancuso, le ha chiesto di parlare, dalla gabbia Nadia Lioce ha risposto: ''Non ho proprio nulla da dichiarare, sono qui solo per rivendicare la mia militanza nelle Br-Pcc''. Ma il presidente ha insistito affinché quella frase la ripetesse seduta davanti alla corte. La Lioce a quel punto si è seduta e, quando il presidente ha scandito il suo nome, lei, stizzita, ha sottolineato di chiamarsi Nadia Lioce e non Desdemona. Poi ha ribadito: ''Rivendico la mia militanza nelle Br-Pcc e sostengo l'attività dell'organizzazione''. La stessa cosa hanno fatto Marco Morandi e Marco Mezzasalma.
Quando è stata chiamata, la Blefari, dalla cella, ha spiegato di non aver nulla da dire. Mancuso allora le ha detto che ''non può essere un fantasma in questo processo''. A quel punto la 'compagna Maria' si è seduta davanti alla corte e, arrabbiata, si è rifiutata di rispondere ad alcuna domanda. Poi, mentre veniva riportata in cella, il pm Paolo Giovagnoli ha chiesto alla corte che venisse acquisito il verbale in cui la Blefari aveva comunque rivendicato la sua militanza nelle Brigate Rosse.
Oggi sono stati ascoltati dalla Corte d'Assise di Bologna il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi ed il sindaco del capoluogo emiliano Sergio Cofferati come testi di parte civile.
Quel giovedì prima dell'omicidio del professor Marco Biagi, giorno in cui 'Panorama' pubblicò la relazione del servizi segreti al ministero ci fu la consapevolezza di dover accelerare il meccanismo per concedere la scorta a Marco Biagi, ha reso noto il sottosegretario Maurizio Sacconi durante la sua audizione. ''Quel giovedì prima dell'omicidio chiamai Masone, capo del Cesis, e come ministero del Lavoro prendemmo varie iniziative -ha raccontato Sacconi- Proponemmo una lettera molto forte che però il ministro non firmò. L'avrebbe firmata mercoledì mattina perché martedì sera partecipò alla trasmissione 'Porta a porta'. Ci muovemmo in diverse direzioni, ma come è noto inutilmente. La lettera non fu firmata, ma usammo molto il telefono''. Sacconi ha poi spiegato che ''c'è uno strano parallelismo tra la nostra accelerazione verso la protezione e quel che sembra la loro accelerazione (delle Brigate Rosse, ndr) verso l'attentato. Un parallelismo inconsapevole''. Poi il rimpianto per non aver potuto aiutare l'amico. ''Io in coscienza -ha detto Sacconi a margine della sua audizione-. Ritengo di non aver fatto tutto quello che potevo fare visto come è andata. Rispondo per me e ognuno risponderà per se stesso''.
Nei sei minuti in cui Sergio Cofferati ha parlato davanti alla Corte d'Assise del capoluogo emiliano, il sindaco ha esaltato il contributo importante che Marco Biagi ha dato alla comunità e ha spiegato gli effetti del terrorismo sulla città e sull'intero Paese.
Quando è stata chiamata, la Blefari, dalla cella, ha spiegato di non aver nulla da dire. Mancuso allora le ha detto che ''non può essere un fantasma in questo processo''. A quel punto la 'compagna Maria' si è seduta davanti alla corte e, arrabbiata, si è rifiutata di rispondere ad alcuna domanda. Poi, mentre veniva riportata in cella, il pm Paolo Giovagnoli ha chiesto alla corte che venisse acquisito il verbale in cui la Blefari aveva comunque rivendicato la sua militanza nelle Brigate Rosse.
Oggi sono stati ascoltati dalla Corte d'Assise di Bologna il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi ed il sindaco del capoluogo emiliano Sergio Cofferati come testi di parte civile.
Quel giovedì prima dell'omicidio del professor Marco Biagi, giorno in cui 'Panorama' pubblicò la relazione del servizi segreti al ministero ci fu la consapevolezza di dover accelerare il meccanismo per concedere la scorta a Marco Biagi, ha reso noto il sottosegretario Maurizio Sacconi durante la sua audizione. ''Quel giovedì prima dell'omicidio chiamai Masone, capo del Cesis, e come ministero del Lavoro prendemmo varie iniziative -ha raccontato Sacconi- Proponemmo una lettera molto forte che però il ministro non firmò. L'avrebbe firmata mercoledì mattina perché martedì sera partecipò alla trasmissione 'Porta a porta'. Ci muovemmo in diverse direzioni, ma come è noto inutilmente. La lettera non fu firmata, ma usammo molto il telefono''. Sacconi ha poi spiegato che ''c'è uno strano parallelismo tra la nostra accelerazione verso la protezione e quel che sembra la loro accelerazione (delle Brigate Rosse, ndr) verso l'attentato. Un parallelismo inconsapevole''. Poi il rimpianto per non aver potuto aiutare l'amico. ''Io in coscienza -ha detto Sacconi a margine della sua audizione-. Ritengo di non aver fatto tutto quello che potevo fare visto come è andata. Rispondo per me e ognuno risponderà per se stesso''.
Nei sei minuti in cui Sergio Cofferati ha parlato davanti alla Corte d'Assise del capoluogo emiliano, il sindaco ha esaltato il contributo importante che Marco Biagi ha dato alla comunità e ha spiegato gli effetti del terrorismo sulla città e sull'intero Paese.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
Bologna ricorda Biagi, cerimonie separate
Prima l'omaggio di Cofferati, poi quello di Boselli e Bonino. Prodi alla messa voluta dagli amici
Prima l'omaggio di Cofferati, poi quello di Boselli e Bonino. Prodi alla messa voluta dagli amici
di Vittorio Monti su Corriere della Sera del 20/03/2006
Br, scontro sulla protezione della Banelli
Niente programma per la pentita: la Procura insiste con il Viminale
Niente programma per la pentita: la Procura insiste con il Viminale
di Giovanni Bianconi su Corriere della Sera del 24/10/2005
Parla l’ex terrorista Cinzia Banelli: «Un giorno le Br potrebbero tornare»
«Il mio ultimo esame sui libri di Biagi quattro giorni prima di essere arrestata»
«Il mio ultimo esame sui libri di Biagi quattro giorni prima di essere arrestata»
di Giovanni Bianconi su Corriere della Sera del 23/10/2005
News in archivio
L'uomo stava per partire per la Francia: preso a Incisa Valdarno
Brigate Rosse, arrestato Matteini. Aveva compiti di reclutamento
Decifrato l'archivio della Banelli: è lui il compagno "Antonio"
Brigate Rosse, arrestato Matteini. Aveva compiti di reclutamento
Decifrato l'archivio della Banelli: è lui il compagno "Antonio"
su La Repubblica del 09/12/2006
su Reuters del 06/12/2006
Emesso il verdetto contro i brigatisti accusati dell'assassinio del giuslavorista
Omicidio Biagi, la sentenza di appello. Quattro ergastoli, ridotta la pena a Boccaccini
Ridotta la pena ad un complice. La vedova: "Riconosciuta la giustizia"
Omicidio Biagi, la sentenza di appello. Quattro ergastoli, ridotta la pena a Boccaccini
Ridotta la pena ad un complice. La vedova: "Riconosciuta la giustizia"
su La Repubblica del 06/12/2006
In biblioteca
di Daniele Biacchessi
Baldini Castoldi Dalai, 2007
Baldini Castoldi Dalai, 2007