Da Ansa del 11/01/2005
Ilaria Alpi, Taormina denuncia un consulente
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ROMA, 11 GEN - "Sono sbalordito dalle notizie apparse oggi su alcuni quotidiani che mi tirano in ballo coinvolgendomi in vicende che mi sono del tutto estranee". È quanto afferma Roberto Di Nunzio, giornalista e consulente della commissione parlamentare di inchiesta sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, indagato per truffa dalla procura di Roma nell'ambito del presunto tentativo di depistaggio (offerta di foto e filmati riconducibili al presunto di traffico di armi in Somalia) ai danni della stessa commissione denunciato dal presidente Carlo Taormina.
"In relazione alla notizia della mia iscrizione sul registro degli indagati - aggiunge - come uno dei grandi depistatori della Commissione parlamentare sulla morte di Ilaria Alpi, ad oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione dalla Procura di Roma e dopo un colloquio con l'onorevole Taormina, il quale mi ha ribadito con forza di non aver mai fatto il mio nome in nessuna sede riguardo a presunti depistaggi in corso per danneggiare il lavoro della Commissione, rimango sbalordito dalle notizie apparse oggi".
Il giornalista si dichiara inoltre perplesso poiché il suo nome è stato avvicinato a quello di personaggi che "non ho mai conosciuto e che mai hanno avuto a che fare con me durante il mio lavoro in Commissione".
"Non mi dimetto dalla Commissione - ha concluso Di Nunzio - e prenderò tutte le misure necessarie per tutelare il mio nome contro chiunque continui ad accostarlo ad episodi di presunto depistaggio".
"In relazione alla notizia della mia iscrizione sul registro degli indagati - aggiunge - come uno dei grandi depistatori della Commissione parlamentare sulla morte di Ilaria Alpi, ad oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione dalla Procura di Roma e dopo un colloquio con l'onorevole Taormina, il quale mi ha ribadito con forza di non aver mai fatto il mio nome in nessuna sede riguardo a presunti depistaggi in corso per danneggiare il lavoro della Commissione, rimango sbalordito dalle notizie apparse oggi".
Il giornalista si dichiara inoltre perplesso poiché il suo nome è stato avvicinato a quello di personaggi che "non ho mai conosciuto e che mai hanno avuto a che fare con me durante il mio lavoro in Commissione".
"Non mi dimetto dalla Commissione - ha concluso Di Nunzio - e prenderò tutte le misure necessarie per tutelare il mio nome contro chiunque continui ad accostarlo ad episodi di presunto depistaggio".
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