Da Articolo 21 del 03/09/2006
DALLA CHIESA: NAPOLITANO, TENERE VIGILANZA ALTA SU MAFIA
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'Il ricordo di Carlo Alberto Dalla Chiesa, della sua consapevole dedizione e del suo sacrificio eroico resta di monito a tenere sempre alta la vigilanza contro l'insidia della criminalita' e la fiducia nelle istituzioni'.
Cosi' il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, ricorda l'anniversario dell'omicidio del Generale Dalla Chiesa in un messaggio al prefetto di Palermo, Giosue' Marino.
'Ricordo con tristezza e dolore - scrive Napolitano - l'assassinio che, in quel tragico 3 settembre del 1982, con spietata ferocia, costo' la vita al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e alla sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro, ed al valoroso agente di scorta Domenico Russo'. 'L'intero Paese - aggiunge il Presidente della Repubblica - fu scosso dall'orrore di quell'atto criminoso, che apriva una fase ancora piu' efferata della criminalita' mafiosa in una escalation eversiva volta a prevaricare e a sovvertire lo Stato e le istituzioni democratiche'.
'Insieme alla citta' di Palermo le forze sane del Paese seppero trovare la forza per reagire con quella unita' che lo stesso Dalla Chiesa aveva auspicato, sulla base della significativa esperienza della lotta contro il terrorismo degli anni settanta'.
'Questo impegno comune ha coinvolto - dice ancora Napolitano - i settori fondamentali della vita civile: la politica, la cultura, la magistratura, le forze dell'ordine, la scuola, l'associazionismo, le famiglie e i cittadini'.
'Cio' ha permesso di mettere a segno risultati significativi, colpendo l'organizzazione mafiosa e assicurando alla giustizia molti fra i suoi maggiori responsabili'.
'In questo spirito, interpretando i sentimenti di tutti gli italiani - conclude Napolitano - rivolgo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo un commosso pensiero e un saluto solidale'.
Cosi' il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, ricorda l'anniversario dell'omicidio del Generale Dalla Chiesa in un messaggio al prefetto di Palermo, Giosue' Marino.
'Ricordo con tristezza e dolore - scrive Napolitano - l'assassinio che, in quel tragico 3 settembre del 1982, con spietata ferocia, costo' la vita al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e alla sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro, ed al valoroso agente di scorta Domenico Russo'. 'L'intero Paese - aggiunge il Presidente della Repubblica - fu scosso dall'orrore di quell'atto criminoso, che apriva una fase ancora piu' efferata della criminalita' mafiosa in una escalation eversiva volta a prevaricare e a sovvertire lo Stato e le istituzioni democratiche'.
'Insieme alla citta' di Palermo le forze sane del Paese seppero trovare la forza per reagire con quella unita' che lo stesso Dalla Chiesa aveva auspicato, sulla base della significativa esperienza della lotta contro il terrorismo degli anni settanta'.
'Questo impegno comune ha coinvolto - dice ancora Napolitano - i settori fondamentali della vita civile: la politica, la cultura, la magistratura, le forze dell'ordine, la scuola, l'associazionismo, le famiglie e i cittadini'.
'Cio' ha permesso di mettere a segno risultati significativi, colpendo l'organizzazione mafiosa e assicurando alla giustizia molti fra i suoi maggiori responsabili'.
'In questo spirito, interpretando i sentimenti di tutti gli italiani - conclude Napolitano - rivolgo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo un commosso pensiero e un saluto solidale'.