Da redazione del 08/09/2006
Fonte: TGCOM
Somalia: raggiunto accordo di pace
Firmato da Corti islamiche e governo
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I tribunali islamici che controllano buona parte della Somalia e il governo di transizione somalo, hanno firmato un accordo di pace. L'intesa per la pace provvisoria è stata raggiunta con la mediazione della Lega araba e prevede, in particolare, la formazione di un esercito nazionale in Somalia. L'accordo, raggiunto dopo tre giorni di discussioni, è in quattro punti. I negoziati riprenderanno comunque il 30 ottobre.
La firma di Khartoum, alla quale hanno assistito il ministro degli Esteri sudanese Lam Akol e il rappresentante della Lega araba Abdul Halima, mette così fine a una fase di fortissime tensioni. Il governo di transizione di Badoa e le Corti islamiche riprenderanno i negoziati sulla spartizione del potere il 30 ottobre prossimo, dopo la fine del Ramadan, il mese sacro per i musulmani.
Secondo il testo dell'intesa, le due parti si sono trovate d'accordo "sulla formazione di un esercito nazionale somalo e di una forza di polizia, con l'integrazione delle milizie islamiche, del governo federale di transizione e delle altre milizie locali". Le parti si impegnano a "non sostenere i signori della guerra e a non combattersi, né riarmarsi". Con il terzo punto esse accettano di "coesistere pacificamente con i Paesi vicini e di chiedere agli Stati della regione di rispettare l'integrità territoriale della Somalia". Infine, le parti si impegnano a "continuare ad applicare l' accordo di pace firmato il 22 giugno", che prevede il riconoscimento reciproco e la cessazione delle ostilità.
"Sono felice della firma di quest'accordo, che aprirà la strada alla pacificazione della Somalia,", ha dichiarato il capo della delegazione degli islamici, Ibrahim Hassan Addow. "In quanto tribunali islamici, noi applicheremo quest'accordo (...) e invitiamo il governo a fare altrettanto", ha aggiunto. Dal canto suo, il viceprimo ministro aggiunto del governo di transizione somalo, Abdullahi Sheikh Ismail, ha dichiarato: "Il popolo somalo è stanco della guerra". I somali "non vogliono più che continuino gli scontri tra fazioni. E' giunto il momento di fare la pace e non esiteremo a cogliere tutte le opportunita' per assicurare che il nostro Paese sia pacifico", ha proseguito. Gli islamici controllano ormai la capitale somala Mogadiscio, diverse regioni del sud e una parte del centro della Somalia, vicino alla frontiera con l'Etiopia. Da 15 anni la Somalia è devastata da una sanguinosa guerra civile tra "signori della guerra".
La firma di Khartoum, alla quale hanno assistito il ministro degli Esteri sudanese Lam Akol e il rappresentante della Lega araba Abdul Halima, mette così fine a una fase di fortissime tensioni. Il governo di transizione di Badoa e le Corti islamiche riprenderanno i negoziati sulla spartizione del potere il 30 ottobre prossimo, dopo la fine del Ramadan, il mese sacro per i musulmani.
Secondo il testo dell'intesa, le due parti si sono trovate d'accordo "sulla formazione di un esercito nazionale somalo e di una forza di polizia, con l'integrazione delle milizie islamiche, del governo federale di transizione e delle altre milizie locali". Le parti si impegnano a "non sostenere i signori della guerra e a non combattersi, né riarmarsi". Con il terzo punto esse accettano di "coesistere pacificamente con i Paesi vicini e di chiedere agli Stati della regione di rispettare l'integrità territoriale della Somalia". Infine, le parti si impegnano a "continuare ad applicare l' accordo di pace firmato il 22 giugno", che prevede il riconoscimento reciproco e la cessazione delle ostilità.
"Sono felice della firma di quest'accordo, che aprirà la strada alla pacificazione della Somalia,", ha dichiarato il capo della delegazione degli islamici, Ibrahim Hassan Addow. "In quanto tribunali islamici, noi applicheremo quest'accordo (...) e invitiamo il governo a fare altrettanto", ha aggiunto. Dal canto suo, il viceprimo ministro aggiunto del governo di transizione somalo, Abdullahi Sheikh Ismail, ha dichiarato: "Il popolo somalo è stanco della guerra". I somali "non vogliono più che continuino gli scontri tra fazioni. E' giunto il momento di fare la pace e non esiteremo a cogliere tutte le opportunita' per assicurare che il nostro Paese sia pacifico", ha proseguito. Gli islamici controllano ormai la capitale somala Mogadiscio, diverse regioni del sud e una parte del centro della Somalia, vicino alla frontiera con l'Etiopia. Da 15 anni la Somalia è devastata da una sanguinosa guerra civile tra "signori della guerra".
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