Da Reuters del 06/12/2006
Omicidio Biagi, in appello 4 ergastoli e una condanna a 21 anni
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BOLOGNA (Reuters) - Una pena ridotta dall'ergastolo 21 anni, per Simone Boccaccini, carcere a vita confermato per gli altri quattro imputati per l'omicidio di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalla Brigate Rosse il 19 marzo 2002 sotto la sua abitazione a Bologna.
Queste le sentenze emesse stasera dopo sette ore e mezza di camera di consiglio dalla Corte d'assise d'appello di Bologna, in parziale riforma della sentenza di primo grado del primo giugno 2005, che concedendo le attenuanti generiche ha ridotto a 21 anni la pena a Boccaccini (che in primo grado aveva preso l'ergastolo).
Confermati invece gli ergastoli per Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari Melazzi.
La pubblica accusa rappresentata dal pg Vito Zincani aveva chiesto cinque ergastoli.
La Corte, presieduta da Aldo Ranieri, giudice a latere Rosalia Rinaldi, ha anche riconosciuto un risarcimento danni di oltre un milione e mezzo di euro allo Stato così suddivisi: 300.000 alla presidenza del Consiglio dei ministri, 500.000 al ministero dell'Interno (di cui 150.000 per danni non patrimoniali) e 700.000 al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, (200.000 per danni non patrimoniali), per il quale collaborava l'esperto di diritto del lavoro assassinato.
"Lei (Marina Orlandi vedova della vittima) ci tiene a ribadire che non è un problema di soddisfazione ma per lei di riconoscimento della giustizia. E per me di riconoscimento dello stato di diritto", è stato il commento dell'avvocato Guido Magnisi, legale di parte civile che ha rappresentato la famiglia Biagi.
Magnisi non ha voluto commentare la riduzione di pena a Boccaccini, rilevando però che "Rispetto al (suo) ruolo, per come era emerso, penso sia una pena congrua e giusta. Il suo è un ruolo confinato in una dimensione minore".
"Questa sentenza è il riconoscimento ad un'attività investigativa massiccia, puntuale e precisa", ha aggiunto il legale.
Queste le sentenze emesse stasera dopo sette ore e mezza di camera di consiglio dalla Corte d'assise d'appello di Bologna, in parziale riforma della sentenza di primo grado del primo giugno 2005, che concedendo le attenuanti generiche ha ridotto a 21 anni la pena a Boccaccini (che in primo grado aveva preso l'ergastolo).
Confermati invece gli ergastoli per Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari Melazzi.
La pubblica accusa rappresentata dal pg Vito Zincani aveva chiesto cinque ergastoli.
La Corte, presieduta da Aldo Ranieri, giudice a latere Rosalia Rinaldi, ha anche riconosciuto un risarcimento danni di oltre un milione e mezzo di euro allo Stato così suddivisi: 300.000 alla presidenza del Consiglio dei ministri, 500.000 al ministero dell'Interno (di cui 150.000 per danni non patrimoniali) e 700.000 al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, (200.000 per danni non patrimoniali), per il quale collaborava l'esperto di diritto del lavoro assassinato.
"Lei (Marina Orlandi vedova della vittima) ci tiene a ribadire che non è un problema di soddisfazione ma per lei di riconoscimento della giustizia. E per me di riconoscimento dello stato di diritto", è stato il commento dell'avvocato Guido Magnisi, legale di parte civile che ha rappresentato la famiglia Biagi.
Magnisi non ha voluto commentare la riduzione di pena a Boccaccini, rilevando però che "Rispetto al (suo) ruolo, per come era emerso, penso sia una pena congrua e giusta. Il suo è un ruolo confinato in una dimensione minore".
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