PALERMO - La lotta alla mafia tra le priorità dell´agenda politica nazionale, la legalità una discriminante per qualsiasi alleanza, di più una proposta programmatica da rivolgere anche alle forze di centrodestra, alla ricerca di convergenze fra schieramenti contrapposti. Davanti ad una platea di magistrati che denunciano con parole pesanti l´indifferenza e le complicità della politica nella lotta alla criminalità organizzata, i Ds scelgono Palermo in occasione del 23esimo anniversario dell´omicidio del segretario siciliano Pio La Torre per lanciare un vero e proprio manifesto programmatico contro la mafia. In omaggio a Pio La Torre che - come ricorda il vicepresidente del Csm Virginio Rognoni - «diceva che con la mafia non si può né trattare né scendere a patti», i Ds propongono a tutte le forze politiche un Codice etico di autoregolamentazione. Un codice che prevede l´esclusione da ogni candidatura di soggetti condannati in primo grado o anche solo rinviati a giudizio per gravi reati, a partire da quelli di mafia, ma che vanno dal traffico di droga, all´usura, fino al falso in bilancio.