Non c'è solo l'identikit aggiornato con le sembianze del boss mafioso latitante Bernardo Provenzano, adesso gli investigatori hanno anche inciso su un nastro, per la prima volta, la voce della 'primula rossa'.
A riconoscerla è stato il collaboratore di giustizia Antonino Giuffre' dopo che i magistrati della Dda di Palermo, gliela hanno fatta ascoltare 'ripulita' da rumori di fondo. Si tratta di un'intercettazione che risale al dicembre di cinque anni fa fatta in un casolare di Mezzojuso, nel palermitano, dove il 31 gennaio del 2001 venne poi arrestato il braccio destro di Provenzano, Benedetto Spera. Quel giorno erano presenti al summit, secondo Giuffre' lo stesso pentito di mafia, Spera, il padrone di casa, Nicola La Barbera, il medico Vincenzo Di Noto e una quarta persona ancora non identificata. I quattro si era scambiati gli auguri di Natale nel corso di una bicchierata.
Sul riconoscimento della voce del super boss di Corleone, il procuratore capo di Palermo, Pietro Grasso, ha affermato che si tratta di un risultato importante, soprattutto ai fini del riconoscimento del latitante Provenzano, ma non per indirizzare le ricerche. ''E' utile - ha detto Grasso - per il riconoscimento nel caso ci fossero dubbi sull'identità ma non è utile per la ricerca''.