Da Nuova Agenzia Radicale del 12/01/2005
Sisde scuola di addestramento innaugurazione anno accademico 2004 - 2005
Presso l’aula magna nelle sede centrale del SISDE in Via Lanza, alle ore 10,00 di oggi, 12 gennaio 2005, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2004 – 2005 della Scuola di Addestramento.
Nel discorso di introduzione, il Direttore del SISDE, Prefetto Mario Mori, ha tracciato un bilancio dell’attività svolta dal Servizio Civile nello scorso anno. I pericoli maggiori alle istituzioni democratiche provengono, secondo Mori, dal terrorismo islamico e da fenomeni terroristici di marca nostrana come le Brigate Rosse per la costruzione del Partito Combattente, l’anarcoterrorismo, dalle aree più estreme ed integraliste della contestazione. Il terrorismo islamico, in particolare, si presenta come un pericolo a volte imprevedibile ed incontrollabile soprattutto quando impiega attentatori suicidi. “Il futuro invecchia rapidamente”, Mori cita Marinetti a conclusione del suo intervento. Il compito dell’intelligence è, quindi, di essere costantemente all’avanguardia. La sua attività è da collocare nella conoscenza e nella analisi preventiva dei fenomeni di interesse.
Il Professor Michele Bagella ha svolto la sua prolusione sul tema “Terrorismo e mercati finanziari”. Se il terrorismo contava, con l’attentato dell’11 settembre e con l’attentato a Madrid, di provocare una forte crisi nei mercati internazionali, non è riuscito nel suo intento. Il provvedimento del Governo americano di chiudere per un breve periodo i mercati è stato ben recepito dagli operatori. Molte aziende, a mercato chiuso, si sono dichiarate pronte a comperare le proprie azioni e molte altre aziende hanno fatto la stessa proposta subito dopo la riapertura dei mercati: l’effetto è stato addirittura premiale per questo atteggiamento definito “patriottico” e le perdite sono state assai contenute. Certamente, ha asserito il Prof. Bagella, è in atto una vera e propria Guerra al terrorismo che, dal suo canto, cerca con ogni mezzo di innescare fenomeni destabilizzanti; questi fenomeni sono anche diretti ad alterare l’andamento del mercato.
Fino a questo punto i risultati sono stati scarsi e, pur se l’intervento in Iraq ha fatto, (direttamente o indirettamente n.d.r) crescere il prezzo del barile di petrolio di circa dieci dollari, anche il tentativo di attaccare il mercato cercando di modificare il suo andamento con attentati e distruzioni di pozzi ed oleodotti, non ha prodotto risultati apprezzabili.
Di particolare interesse l’intervento del Ministro Giuseppe Pisano. Il Ministro ha, inizialmente, espresso un convinto compiacimento sull’opera di prevenzione che i Servizi di Informazione e Sicurezza hanno svolto fornendo il loro significativo contributo per il mantenimento della Sicurezza delle Istituzioni democratiche.
L’intervento è stato tutto concentrato sulla necessità della riforma del nostro sistema di intelligence. Passare dall’attuale sistema binario (SISMI – SISDE) ad un sistema unitario che preveda un solo responsabile dell’intelligence alle dipendenze del Presidente del Consiglio è urgente. L’attuale modello binario, nato nel 1977 sull’esigenza di garantire una maggiore sicurezza democratica a questa delicatissima funzione, non ha più ragione d’essere. L’intelligence oramai da tempo offre garanzia di sicurezza democratica.
Non ha oggi, secondo il Ministro, più senso attribuire all’uno o all’altro servizio competenze per materia o per territorio. I fenomeni in grado di provocare destabilizzazione, sia provengano da matrice terroristica sia provengano dalla criminalità organizzata, non agiscono per compartimenti stagni, al contrario sfruttano tutte le possibilità offerte dalla globalizzazione e spesso tentano e trovano alleanze impensabili.
La nostra intelligence deve uscire, quindi, dalla logica dei blocchi contrapposti e seguire l’esempio americano. Non a caso, il paese che è stato maggiormente colpito dal terrorismo è quello che ha rapidamente aggiornato la propria intelligence. Superando le resistenze ed i centri di potere sviluppati attorno a ben quindici Enti, tra militari e civili, che si occupano di Sicurezza, gli USA hanno trovato nel coordinamento centralizzato un punto di forza per uscire da un’impasse che aveva portato a disguidi ed inefficienza.
A margine di questo intervento c’è soltanto l’amara constatazione che ben difficilmente il Governo avrà risorse di tempo e di energia politica da dedicare alla soluzione di questa importantissima, necessaria riforma dell’intelligence.
In distribuzione la rivista italiana di intelligence “Gnosis” edita dal SISDE.
Maurizio Navarra
Nel discorso di introduzione, il Direttore del SISDE, Prefetto Mario Mori, ha tracciato un bilancio dell’attività svolta dal Servizio Civile nello scorso anno. I pericoli maggiori alle istituzioni democratiche provengono, secondo Mori, dal terrorismo islamico e da fenomeni terroristici di marca nostrana come le Brigate Rosse per la costruzione del Partito Combattente, l’anarcoterrorismo, dalle aree più estreme ed integraliste della contestazione. Il terrorismo islamico, in particolare, si presenta come un pericolo a volte imprevedibile ed incontrollabile soprattutto quando impiega attentatori suicidi. “Il futuro invecchia rapidamente”, Mori cita Marinetti a conclusione del suo intervento. Il compito dell’intelligence è, quindi, di essere costantemente all’avanguardia. La sua attività è da collocare nella conoscenza e nella analisi preventiva dei fenomeni di interesse.
Il Professor Michele Bagella ha svolto la sua prolusione sul tema “Terrorismo e mercati finanziari”. Se il terrorismo contava, con l’attentato dell’11 settembre e con l’attentato a Madrid, di provocare una forte crisi nei mercati internazionali, non è riuscito nel suo intento. Il provvedimento del Governo americano di chiudere per un breve periodo i mercati è stato ben recepito dagli operatori. Molte aziende, a mercato chiuso, si sono dichiarate pronte a comperare le proprie azioni e molte altre aziende hanno fatto la stessa proposta subito dopo la riapertura dei mercati: l’effetto è stato addirittura premiale per questo atteggiamento definito “patriottico” e le perdite sono state assai contenute. Certamente, ha asserito il Prof. Bagella, è in atto una vera e propria Guerra al terrorismo che, dal suo canto, cerca con ogni mezzo di innescare fenomeni destabilizzanti; questi fenomeni sono anche diretti ad alterare l’andamento del mercato.
Fino a questo punto i risultati sono stati scarsi e, pur se l’intervento in Iraq ha fatto, (direttamente o indirettamente n.d.r) crescere il prezzo del barile di petrolio di circa dieci dollari, anche il tentativo di attaccare il mercato cercando di modificare il suo andamento con attentati e distruzioni di pozzi ed oleodotti, non ha prodotto risultati apprezzabili.
Di particolare interesse l’intervento del Ministro Giuseppe Pisano. Il Ministro ha, inizialmente, espresso un convinto compiacimento sull’opera di prevenzione che i Servizi di Informazione e Sicurezza hanno svolto fornendo il loro significativo contributo per il mantenimento della Sicurezza delle Istituzioni democratiche.
L’intervento è stato tutto concentrato sulla necessità della riforma del nostro sistema di intelligence. Passare dall’attuale sistema binario (SISMI – SISDE) ad un sistema unitario che preveda un solo responsabile dell’intelligence alle dipendenze del Presidente del Consiglio è urgente. L’attuale modello binario, nato nel 1977 sull’esigenza di garantire una maggiore sicurezza democratica a questa delicatissima funzione, non ha più ragione d’essere. L’intelligence oramai da tempo offre garanzia di sicurezza democratica.
Non ha oggi, secondo il Ministro, più senso attribuire all’uno o all’altro servizio competenze per materia o per territorio. I fenomeni in grado di provocare destabilizzazione, sia provengano da matrice terroristica sia provengano dalla criminalità organizzata, non agiscono per compartimenti stagni, al contrario sfruttano tutte le possibilità offerte dalla globalizzazione e spesso tentano e trovano alleanze impensabili.
La nostra intelligence deve uscire, quindi, dalla logica dei blocchi contrapposti e seguire l’esempio americano. Non a caso, il paese che è stato maggiormente colpito dal terrorismo è quello che ha rapidamente aggiornato la propria intelligence. Superando le resistenze ed i centri di potere sviluppati attorno a ben quindici Enti, tra militari e civili, che si occupano di Sicurezza, gli USA hanno trovato nel coordinamento centralizzato un punto di forza per uscire da un’impasse che aveva portato a disguidi ed inefficienza.
A margine di questo intervento c’è soltanto l’amara constatazione che ben difficilmente il Governo avrà risorse di tempo e di energia politica da dedicare alla soluzione di questa importantissima, necessaria riforma dell’intelligence.
In distribuzione la rivista italiana di intelligence “Gnosis” edita dal SISDE.
Maurizio Navarra
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