Da Corriere della Sera del 09/02/2007
Manuzza accusa, Provenzano si annoia
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MILANO — Bernardo Provenzano ha ascoltato impassibile, per ore, uno dei suoi uomini che lo accusava. Il boss ha infatti assistito in videoconferenza dal carcere di Terni alla deposizione, nell'aula bunker di Milano davanti ai giudici della terza sezione del Tribunale di Palermo, del pentito Antonino Giuffrè, detto Manuzza, suo ex braccio destro, che ieri ha cominciato a dare l'interpretazione dei 36 «pizzini» trovati nel covo dove Provenzano fu arrestato.
La sua deposizione proseguirà oggi.
Quando Manuzza ha cominciato a snocciolare nomi e cifre l'unica reazione del boss, vestito con giubbotto e pantaloni scuri, è stata quella di muovere i piedi. Poi, con aria annoiata, si è lisciato il mento, ha tolto e inforcato con aria apparentemente distratta gli occhiali bordati in metallo dorato, gli stessi che aveva quando fu arrestato.
Ha riservato anche un sorriso cortese all'agente donna che lo ha sorvegliato per qualche ora.
A Milano, intanto, Giuffrè ricordava date, circostanze, somme. Dalla «metanizzazione di Ventimiglia», in Sicilia, al «discorso abbastanza problematico e complesso» delle due aziende che dovevano fornire il calcestruzzo all'«ingegner La Barbera» e per il quale Manuzza si avvalse di Sinatra, «che se non ricordo male è stato ucciso».
Sinatra era utilizzato «per contattare le aziende di cui non avevo notizie che erano a posto».
E per «aziende a posto» si intendono quelle che dovevano pagare il pizzo per lavorare.
Commentando i «pizzini», Giuffrè, su sollecitazione del pm Prestipino, ha ricordato, tra le altre, la vicenda del figlio geometra di un mafioso che doveva sostenere un esame di Stato per il quale fu contattato e convinto un professore.
La sua deposizione proseguirà oggi.
Quando Manuzza ha cominciato a snocciolare nomi e cifre l'unica reazione del boss, vestito con giubbotto e pantaloni scuri, è stata quella di muovere i piedi. Poi, con aria annoiata, si è lisciato il mento, ha tolto e inforcato con aria apparentemente distratta gli occhiali bordati in metallo dorato, gli stessi che aveva quando fu arrestato.
Ha riservato anche un sorriso cortese all'agente donna che lo ha sorvegliato per qualche ora.
A Milano, intanto, Giuffrè ricordava date, circostanze, somme. Dalla «metanizzazione di Ventimiglia», in Sicilia, al «discorso abbastanza problematico e complesso» delle due aziende che dovevano fornire il calcestruzzo all'«ingegner La Barbera» e per il quale Manuzza si avvalse di Sinatra, «che se non ricordo male è stato ucciso».
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E per «aziende a posto» si intendono quelle che dovevano pagare il pizzo per lavorare.
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