TORINO— Il filo che lega al passato forse non c’è, forse non è questo.Ma ieri la polizia di Torino ha bussato alla porta di Giuseppina Avataneo con un mandato di perquisizione. Ha trovato una casa piena di libri e materiale politico, nient’altro. Il nome non dice nulla,ma Giuseppina Avataneo èmoglie di Cesare Di Lenardo, detenuto nel carcere di Biella, irriducibile delle Br, uno degli ultimi terroristi rossi ancora in
carcere. Membro della colonna veneta delle Br, arrestato il 28 maggio 1982, Di Lenardo prese parte al sequestro dell’americano James Dozier. È stato condannato anche per l’omicidio del direttore del Petrolchimico Giuseppe Taliercio. Non si è mai pentito né dissociato. Il 31 maggio 1999, erano passati 11 giorni dall’omicidio di Massimo D’Antona, fu uno dei cinque «irriducibili» che firmarono una lettera nella quale si rivendicava la valenza politica dell’attentato.