Da La Repubblica del 05/03/2007

I giudici milanesi rigettano la domanda di rimissione in libertà presentata dai legali. In settimana l'esame dei ricorsi degli altri arrestati per associazione sovversiva

Respinta la scarcerazione di 6 brigatisti. Riesame: "Le prove sono sufficienti"

MILANO - Respinte dal Tribunale del riesame di Milano le richieste di scarcerazione presentate da sei dei quindici brigatisti della "seconda posizione" arrestati un mese fa. Nelle domande presentate al Tribunale della libertà, i difensori sostenevano insufficienti le prove a carico dei loro assistiti e la nullità degli interrogatori.

Per ora nessuna speranza di lasciare il carcere quindi per Massimiliano Gaeta, uno degli organizzatori dell'organizzazione terroristica, già iscritto alla Fiom, esperto in apparecchiature anti intercettazioni; per Davide Rotondi, iscritto alla Fiom, accusato di aver dato ospitalità un altro arrestato, Alfredo Davanzo rientrato in Italia da clandestino; Bruno Ghilardi, ex appartenente ai Colp, i Comitati organizzati per la liberazione proletaria, già detenuto per circa 20 anni per lotta armata, "esperto militare" del gruppo; per Davide Bortolato, 36 anni, iscritto alla Fiom e per Alfredo Mazzamauro, il più giovane degli arrestati, 21 anni, studente, e Amarilli Caprio, l'unica donna dell'organizzazione, studentessa all'Università Statale di Milano, 26 anni, operaia saltuaria in un call center, tesserata alla Filt, incaricata con l'amico Mazzamauro, di fare proselitismo all'università.

Dopodomani e giovedì il tribunale del riesame esaminerà i ricorsi presentati da altri sei arrestati per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo e partecipazione a banda armata.

Proseguono intanto gli accertamenti sul materiale sequestrato a una ventina di persone che non figurano tra gli inquisiti in stato di detenzione o a piede libero. Si tratta per lo più di materiale informatico, computer e documenti.

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