Da Corriere della Sera del 21/03/2007
Napoli, 200 arresti tra i clan Una rete di donne per lo spaccio
NAPOLI — L'hanno chiamata «Piazza pulita», ed è stata una delle più grandi operazioni anticamorra degli ultimi anni, quella disposta ieri dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli contro due clan del centro storico, i Giuliano e i Mazzarella. Polizia, carabinieri e guardia di finanza si sono mossi in piena notte per eseguire le 199 ordinanze di custodia cautelare firmate dai magistrati: alla fine del blitz ne hanno notificate 173, di cui quarantacinque a persone già detenute.
Al centro dell'indagine il traffico di droga, ritenuto ormai l'attività preminente dei clan Giuliano e Mazzarella. Un'attività che in certi casi coinvolge intere famiglie e che, secondo i pentiti che hanno dato un importante contributo al lavoro degli investigatori, è guidata molto spesso dalle donne delle due famiglie, che in una circostanza arrivarono a nascondere la droga all'interno di una chiesa.
Una donna in particolare, secondo quanto emerge dall'inchiesta, aveva assunto negli ultimi anni un ruolo da vero capo: è Marianna Giuliano, figlia dell'ex boss Luigi, e moglie di Michele Mazzarella. Il matrimonio, celebrato nel 1996, aveva sancito l'alleanza tra i due clan, ma successivamente molti dei Giuliano, a cominciare proprio da Luigi, avevano deciso di pentirsi. Non Marianna, però. Anzi, lei avrebbe mantenuto il «marchio di famiglia» sui traffici illeciti a Forcella, e i pentiti rivelano che aveva assunto un ruolo importante anche nella famiglia Mazzarella.
Ma sono tantissimi i risvolti dell'attività criminale nel centro storico di Napoli che emergono dall'inchiesta. Anche particolari curiosi, come la storia di un killer talmente basso da riuscire a farsi scambiare per un ragazzino della scuola elementare. Lo chiamano Peppiniello, e va a fare gli agguati con i pantaloni corti, lo zainetto sulle spalle e il cappellino in testa.
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