Da La Repubblica del 01/08/2007

Il "sì" definitivo dalla commissione Affari costituzionali del Senato. lunedì la Camera aveva portato da 8 a 10 il numero dei membri del Copaco

Approvata la riforma dei Servizi segreti. Napolitano: "Felice per il voto unanime"

ROMA - La commissione Affari costituzionali del Senato, riunita in sede legislativa, ha approvato all'unanimità, in via definitiva, la riforma dei servizi segreti. Il testo della legge era tornato a Palazzo Madama dopo che lunedì la Camera aveva apportato una modifica sul numero dei membri del Copaco, (il Comitato parlamentare di Controllo) saliti da otto a dieci, modifica che ha portato al "sì" anche Alleanza Nazionale, e alla conseguente unanimità. Ora questa variazione è stata condivisa stamane dai senatori: la riforma è legge.

Tra le nuove norme per gli 007, spiccano il rafforzamento del Copaco, che può togliere il segreto di Stato, se tutti i suoi membri sono d'accordo; spariscono poi Sismi, Sisde e Censis e al loro posto arrivano l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise), l'Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis).

Tra i primi a commentare l'approvazione, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in una nota sottolinea come "L'approvazione definitiva, all'unanimità" costituisca "un fatto altamente positivo e significativo. Un fatto che incoraggia ad avere fiducia nella possibilità di ponderate e trasparenti intese tra gli opposti schieramenti su temi di interesse generale per lo sviluppo delle istituzioni democratiche: in special modo quando si tratti, come in questo caso, di provvedimenti che nascano da un'elaborazione condivisa e da una discussione costruttiva nelle Commissioni e nelle Assemblee parlamentari".

Claudio Scajola, presidente del Copaco, invece evidenzia come, "con questa riforma si apre una nuova importante pagina nella storia dell'intelligence italiana". "La nuova legge - spiega - colma un ritardo che durava ormai da troppi anni ed adegua finalmente la disciplina dei servizi segreti alle mutate esigenze insorte con la fine della guerra fredda e con l'emergere di nuove insidiose minacce, quali il terrorismo internazionale di matrice jihadista. Grazie all'introduzione delle garanzie funzionali e ad una organizzazione più razionale ed equilibrata, che valorizza il ruolo di coordinamento ed indirizzo della Presidenza del Consiglio, i nuovi servizi saranno in grado di svolgere le proprie fondamentali funzioni con maggiore efficacia ed in un quadro di regole certe".

Anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento e per le Riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha espresso il suo "pieno apprezzamento" per l'approvazione, con voto unanime, della riforma dei servizi segreti. "E' la dimostrazione - afferma in una nota - che le differenze tra Centrosinistra e Centrodestra non sono di ostacolo all'individuazione di soluzioni condivise su temi di interesse generale e riguardanti la tutela dei cittadini".
"Mi auguro - prosegue Chiti - che quanto avvenuto in commissione Affari Costituzionali al Senato, e precedentemente alla Camera, sia il primo di molti momenti di dialogo e di convergenza tra maggioranza e opposizione, per il bene del Paese".

"Una legge complessa, democratica, certamente perfettibile ma che tutela la democrazia" - ha rilevato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Micheli, con delega ai Servizi segreti, sottolineando che "in Parlamento tutte le forze politiche hanno collaborato ad una legge importante che non si faceva da 30 anni".

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