Da La Repubblica del 04/04/2008
La brigatista era già stata arrestata per reati di banda armata e associazione eversiva
Appello per l'omicidio D'Antona. Saraceni condannata a 21 an
La Corte d'Assise dispone per la donna anche la decadenza della potestà genitoriale
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ROMA - Omicidio D'Antona, per Federica Saraceni l'appello rovescia la sentenza di primo grado. La brigatista, figlia di un ex magistrato e parlamentare, è stata infatti condannata per il delitto del professore, ucciso dalle Br nel maggio del 1999.
E' quanto ha deciso la seconda Corte di Assise di Appello di Roma che ha inflitto alla Saraceni, assolta in primo grado per l'accusa di omicidio, 21 anni e 6 mesi di reclusione. La Corte ha disposto per la donna anche la decadenza della potestà genitoriale.
Dalla pena inflitta alla Saraceni, dovranno essere scalati i 4 anni e 8 mesi che l'imputata ha già scontato dopo l'arresto avvenuto nell'ottobre del 2003 per i reati di banda armata e associazione eversiva. La corte d'Assise ha infine ribadito le assoluzioni di Paolo Broccatelli dall'omicidio D'Antona, di Alessandro Costa e Roberto Badel dall'associazione eversiva e dalla banda armata, di Bruno Di Giovannangelo e Simone Boccaccini da alcune rapine di autofinanziamento, e di Marco Mezzasalma dagli attentati firmati Nipr e Nipr e da alcune rapine.
Costa e Badel a parte, gli altri imputati sono da tempo in carcere per scontare pene delle quali si è già pronunciata la Cassazione: 9 anni a Broccatelli, 5 anni e mezzo Di Giovannangelo, 5 anni e 8 mesi Boccaccini, e l'ergastolo a Mezzasalma. Diana Blefari Melazzi, invece, rispondeva dei reati associativi e di porto e detenzione di materiale esplosivo.
E' quanto ha deciso la seconda Corte di Assise di Appello di Roma che ha inflitto alla Saraceni, assolta in primo grado per l'accusa di omicidio, 21 anni e 6 mesi di reclusione. La Corte ha disposto per la donna anche la decadenza della potestà genitoriale.
Dalla pena inflitta alla Saraceni, dovranno essere scalati i 4 anni e 8 mesi che l'imputata ha già scontato dopo l'arresto avvenuto nell'ottobre del 2003 per i reati di banda armata e associazione eversiva. La corte d'Assise ha infine ribadito le assoluzioni di Paolo Broccatelli dall'omicidio D'Antona, di Alessandro Costa e Roberto Badel dall'associazione eversiva e dalla banda armata, di Bruno Di Giovannangelo e Simone Boccaccini da alcune rapine di autofinanziamento, e di Marco Mezzasalma dagli attentati firmati Nipr e Nipr e da alcune rapine.
Costa e Badel a parte, gli altri imputati sono da tempo in carcere per scontare pene delle quali si è già pronunciata la Cassazione: 9 anni a Broccatelli, 5 anni e mezzo Di Giovannangelo, 5 anni e 8 mesi Boccaccini, e l'ergastolo a Mezzasalma. Diana Blefari Melazzi, invece, rispondeva dei reati associativi e di porto e detenzione di materiale esplosivo.
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