Da La Repubblica del 22/05/2005

Rogo di Primavalle: rogatorie per Lollo e Grillo

Per entrambi, da tempo all'estero, la pena (18 anni) è però estinta. Ma Lollo ha riaperto il caso rivelando: "Non eravamo in 3 ma in 6"
ROMA - La Procura della repubblica di Roma ha inoltrato in Brasile e in Nicaragua due rogatorie per interrogare Achille Lollo e Manlio Grillo, in merito alla strage di Primavalle, avvenuta il 16 settembre del 1973, che costò la vita ai fratelli Mattei, figli di un esponente locale dell'allora Msi.

Ad annunciarlo è Enzo Fragalà, parlamentare di An e capogruppo nella commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Mitrokhin. A confermare la notizia è Franco Ionta, capo del pool antiterrorismo della Procura di Roma. "In questo momento - dice il magistrato - non possiamo fare dichiarazioni, semmai quando si avrà qualche esito della rogatoria. Confermo - aggiunge però il pm della procura romana - che ci sono le due rogatorie e che le indagini sono in corso".

Achille Lollo, condannato a 18 anni, fece solo due anni di carcere, poi riuscì a fuggire in Brasile. Nel 1993, la richiesta di estradizione cadde nel vuoto perché, per le autorità brasiliane, il reato era prescritto. Poi, all'inizio di quest'anno, la pena per Lollo, Grillo e Marino Clavo, è stata dichiarata estinta dalla Corte d'Appello di Roma: i tre restavano giuridicamente colpevoli ma non potevano più essere incarcerati per scontarla a causa del tempo trascorso.

Qualche settimana dopo, ai primi di febbraio, Lollo ha dichiarato al Corrierere della Sera che quella sera a Primavalle, non erano in tre ma in sei: "Con noi c'erano anche Paolo Gaeta, Diana Perrone e Elisabetta Lecco. Che sono rimasti liberi e tranquilli per 32 anni". Poi, l'ex militante di Potere Operaio è tornato sulla vicenda a "Porta a porta" sostenendo che "il rogo fu colpa dei Mattei" che dopo l'attentato (fatto con del diserbante) se ne andarono che l'incendio era già spento: "Non so cosa sia successo dopo".

Grillo che ha trascorso tutta la sua latitanza in Nicaragua, ha invece sostenuto che all'attentato parteciparono solo in tre. Anche per Grillo non è impossibile che l'incendio sia scoppiato dopo per qualche altra causa.

Sulla base di tutte queste affermazioni, la procura di Roma ha deciso di riaprire il caso e ha quindi inoltrato le richieste di rogatorie per ascoltare Lollo e Grillo.

Le rogatorie, spiega ancora Fragalà, "hanno incontrato qualche difficoltà iniziale, ma ora sono sostanzialmente avviate. Per quella avviata in Brasile nei confronti di Achille Lollo - racconta l'esponente di An - l'autorità centrale brasiliana ha sollecitato recentemente altre integrazioni. In particolare, vuole sapere che tipo di interrogatorio sarà quello di Lollo e se sarà ascoltato come testimone o come indagato. Il problema - aggiunge Fragalà - sarebbe sorto perchè la Procura di Roma ha inoltrato la richiesta direttamente in Brasile e il ministero degli Affari esteri lo ha appreso per conoscenza".

Il capogruppo del partito di Fini nella bicamerale di palazzo San Macuto spiega anche in quale direzione si stanno concentrando gli accertamenti dell'organismo parlamentare per quel che riguarda il rogo di Primavalle. "Le dichiarazioni di alcuni ex-esponenti di primo piano di Potere Operaio, così come alcune carte agli atti della Commissione - dice Fragalà, che ha chiesto di acquisire nuova documentazione presso il ministero dell'Interno, gli uffici giudiziari di Roma e l'Aquila, le Prefetture, le Questure e il Comando generale dell'Arma - fanno capire che esisteva una vera e propria rete per aiutare i compagni in difficoltà, per farli fuggire, per dar loro nuove identità, attraverso passaporti falsi, per offrire alloggio e perfino lavoro. E questa rete, di cui ha parlato recentemente e apertamente Franco Piperno, ha imbarazzanti punti di contatto, soprattutto in Svizzera, con l'organizzazione 'Separat' guidata da Carlos".
Achille Lollo ai tempi del processo
"Non a caso - rimarca il parlamentare di An - qualche nome si ritrova nell'uno e nell'altro caso". Di qui la decisione di acquisire una serie ulteriore di atti per capire fino a che punto le due organizzazioni avessero punti in comune e se vi fossero solo sovrapposizioni di carattere logistico. Ma non è tutto. "E' importante anche capire - sottolinea infatti il capogruppo di An in Commissione Mitrokhin - il vero ruolo di "Lavoro Illegale", la struttura segreta e fuorilegge di Potere Operaio, sia nella vicenda della strage vera e propria, sia negli atti di violenza che si consumarono a più riprese in quel periodo da parte di Potere Operaio, sia nella sua gestione della rete di esfiltrazione, senza escludere, infine, l'approvvigionamento delle armi, soprattutto in Svizzera e i contatti con altre organizzazioni eversive".

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