Arriva con le bombe il no dell'Eta all'offerta di dialogo del governo spagnolo. Almeno 34 persone sono state ferite in modo lieve da un'autobomba esplosa questa mattina a Madrid. Con una telefonata al giornale basco Gara, il gruppo separatista aveva avvertito 45 minuti prima della presenza dell'ordigno che e' esploso alle 9,30, quando l'area era gia' stata isolata dalla polizia. Tuttavia la deflagrazione molto potente ha distrutto cinque auto e mandato in frantumi le vetrine e i vetri delle finestre della zona e decine di persone hanno riportato tagli o problemi all'udito. L'esplosivo, una ventina di chili, era nascosto in due zaini abbandonati a bordo di un furgone Renault, rubato e parcheggiato poco distante da una fermata della metro a San Blas, quartiere industriale a nord-est della capitale spagnola. L'attentato e' visto come una risposta dell'Eta all'apertura del governo spagnolo che la settimana scorsa e' stato autorizzato dal Parlamento ad aprire un dialogo con i separatisti baschi in cambio del disarmo e della rinuncia alla violenza. Il premier Jose' Luis Zapatero ha espresso la sua condanna per questo "atto di violenza" e ha ribadito che obiettivo del suo esecutivo e' "combattere e mettere fine al terrorismo". Per l'Eta l'unico futuro e' "lasciare le armi e sciogliersi", ha avvertito. L'Eta, che in quarant'anni di attentati ha ucciso quasi 850 persone, aveva colpito l'ultima volta a Madrid il 9 febbraio, quando un'autobomba fece 42 feriti. L'ultima azione letale risale pero' al maggio del 2003 quando un'autobomba uccise due poliziotti nel nord della Spagna.