Da La Repubblica del 31/05/2005
Watergate, svelato il mistero "Gola Profonda sono io"
Grazie a lui prese il via la vicenda che portò alle dimissioni di Nixon
W. Mark Felt, numero due dell'Fbi all'epoca dello scandalo, ha ammesso di essere stato la fonte di Carl Bernstein e Bob Woodward
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WASHINGTON - Svelato un mistero lungo più di trent'anni. Ovvero, l'identità di Gola Profonda, come fu chiamato l'uomo che nel 1972 svelò ai giornalisti del Washington Post, Carl Bernstein e Bob Woodward, il coinvolgimento di Richard Nixon nello scandalo Watergate, in seguito al quale, un anno dopo, l'allora presidente americano fu costretto a dimettersi. Si tratta di W. Mark Felt, numero due dell'Fbi all'epoca dei fatti. L'identità, rivelata dal magazine Usa Vanity Fair, è stata confermata da Woodward e dallo stesso quotidiano. Nonostante il patto, siglato da Woodward, Bernstein e l'allora direttore del quotidiano, Benjamin Bradlee, in base al quale il nome della misteriosa fonte sarebbe stato rivelato solo dopo la sua morte.
"Sono io la persona che veniva chiamata Gola Profonda" ha detto Felt a Vanity Fair, in un articolo firmato da John D. O'Connor. L'ex numero due dell'Fbi vive da molti anni in California, a Santa Rosa, insieme alla figlia Joan. Aveva tenuto segreto anche con la sua famiglia, fino a tre anni fa, il ruolo da lui giocato nella caduta di Nixon.
Secondo l'articolo, Felt avrebbe detto al figlio Mark jr. che "Gola Profonda non dovrebbe sentirsi molto orgoglioso" del suo ruolo nella vicenda. Poi, con il passare del tempo, e il deteriorarsi del suo stato di salute, più di recente aveva detto alla figlia: "Non volevo far cadere il presidente Nixon, volevo soltanto fare il mio dovere". "Mio padre è un vero eroe americano", ha commentato oggi il figlio Mark.
Sono state numerose le ipotesi, che si sono avvicendate dalla metà degli anni Settanta, su chi fosse il misterioso quanto prezioso informatore dei due giornalisti (ai quali Hollywood nel 1976 dedicò un film vincitore di quattro Oscar, Tutti gli uomini del presidente, con Dustin Hoffman e Robert Redford, dal libro dei due giornalisti). La possibilità che l'informatore fosse un alto funzionario dell'Fbi è sempre stata tra le più accreditate. La morte del famoso capo dell'Fbi, J.Edgar Hoover, avvenuta appena un mese prima dell'incursione di un team repubblicano in una sede del partito democratico nel complesso residenziale Watergate, aveva lasciato uno stato di tensione tra l'agenzia federale e la amministrazione Nixon.
L'Fbi stava indagando a sua volta sulla misteriosa intrusione nel Watergate ma l'inchiesta si era complicata dopo i tentativi della Casa Bianca di insabbiarla. All'epoca, Mark Felt era il numero due dell'Fbi, ed era conosciuto dell'ambiente giornalistico come qualcuno che non chiudeva il telefono in faccia ai reporter: era disponibile ad un dialogo. Altri due funzionari dell'Fbi, successivamente identificati dai giornalisti come possibili candidati all'identità di Gola Profonda, erano Charles Bates, responsabile della direzione investigativa dell'agenzia federale, e Robert Kunkel, responsabile territoriale dell'area di Washington.
Tra i possibili sospetti c'era anche L. Patrick Hay, responsabile provvisorio dell'Fbi dopo la morte di Hoover. Tra i membri della amministrazione Nixon, indicati come possibili sospetti, anche il viceresponsabile dell'ufficio legale della Casa Bianca Henry Peterson.
Nel 1999 il ruolo di sospetto di Felt era stato rilanciato da un curioso episodio. Il figlio undicenne di Bernstein aveva rivelato, durante un soggiorno in una colonia estiva, di avere appreso dalla madre Nora Ephron la identità di Gola Profonda, indicando appunto Felt. La donna era rapidamente intervenuta per negare di avere ricevuto alcuna informazione dall'ex marito. Felt, subissato di telefonate dai giornalisti, aveva di nuovo negato. Qualche giorno dopo, Woodward si era recato a trovare Felt nella sua abitazione a Santa Rosa.
"Sono io la persona che veniva chiamata Gola Profonda" ha detto Felt a Vanity Fair, in un articolo firmato da John D. O'Connor. L'ex numero due dell'Fbi vive da molti anni in California, a Santa Rosa, insieme alla figlia Joan. Aveva tenuto segreto anche con la sua famiglia, fino a tre anni fa, il ruolo da lui giocato nella caduta di Nixon.
Secondo l'articolo, Felt avrebbe detto al figlio Mark jr. che "Gola Profonda non dovrebbe sentirsi molto orgoglioso" del suo ruolo nella vicenda. Poi, con il passare del tempo, e il deteriorarsi del suo stato di salute, più di recente aveva detto alla figlia: "Non volevo far cadere il presidente Nixon, volevo soltanto fare il mio dovere". "Mio padre è un vero eroe americano", ha commentato oggi il figlio Mark.
Sono state numerose le ipotesi, che si sono avvicendate dalla metà degli anni Settanta, su chi fosse il misterioso quanto prezioso informatore dei due giornalisti (ai quali Hollywood nel 1976 dedicò un film vincitore di quattro Oscar, Tutti gli uomini del presidente, con Dustin Hoffman e Robert Redford, dal libro dei due giornalisti). La possibilità che l'informatore fosse un alto funzionario dell'Fbi è sempre stata tra le più accreditate. La morte del famoso capo dell'Fbi, J.Edgar Hoover, avvenuta appena un mese prima dell'incursione di un team repubblicano in una sede del partito democratico nel complesso residenziale Watergate, aveva lasciato uno stato di tensione tra l'agenzia federale e la amministrazione Nixon.
L'Fbi stava indagando a sua volta sulla misteriosa intrusione nel Watergate ma l'inchiesta si era complicata dopo i tentativi della Casa Bianca di insabbiarla. All'epoca, Mark Felt era il numero due dell'Fbi, ed era conosciuto dell'ambiente giornalistico come qualcuno che non chiudeva il telefono in faccia ai reporter: era disponibile ad un dialogo. Altri due funzionari dell'Fbi, successivamente identificati dai giornalisti come possibili candidati all'identità di Gola Profonda, erano Charles Bates, responsabile della direzione investigativa dell'agenzia federale, e Robert Kunkel, responsabile territoriale dell'area di Washington.
Tra i possibili sospetti c'era anche L. Patrick Hay, responsabile provvisorio dell'Fbi dopo la morte di Hoover. Tra i membri della amministrazione Nixon, indicati come possibili sospetti, anche il viceresponsabile dell'ufficio legale della Casa Bianca Henry Peterson.
Nel 1999 il ruolo di sospetto di Felt era stato rilanciato da un curioso episodio. Il figlio undicenne di Bernstein aveva rivelato, durante un soggiorno in una colonia estiva, di avere appreso dalla madre Nora Ephron la identità di Gola Profonda, indicando appunto Felt. La donna era rapidamente intervenuta per negare di avere ricevuto alcuna informazione dall'ex marito. Felt, subissato di telefonate dai giornalisti, aveva di nuovo negato. Qualche giorno dopo, Woodward si era recato a trovare Felt nella sua abitazione a Santa Rosa.
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