Da Ansa del 24/02/2005
Ustica: appello Davanzali, Bartolucci e Ferri tradirono
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La difesa dell'ex presidente dell'Itavia Aldo Davanzali ha depositato i motivi d'appello contro la sentenza della terza Corte d'Assise di Roma che ha mandato assolti i quattro generali dell'aeronautica accusati di aver depistato le indagini sulla strage di Ustica. Davanzali, rappresentato dall'avv. Mario Scaloni, chiede che due degli alti ufficiali, i gen. Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, siano condannati per altro tradimento, per non aver riferito alle autorita' politiche le notizie in loro possesso sullo scenario in cui il 27 giugno del 1980 il DC 9 dell'Itavia si inabisso' nel mare di Ustica con 81 passeggeri a bordo.
In particolare, si legge nei motivi d'appello, i due militari omisero di riferire alle autorita' politiche "dei risultati dell'analisi dei tracciati radar di Fiumicino/Ciampino e della notizia della possibile presenza di traffico militare statunitense". Inoltre "fornirono informazioni errate alle autorita' politiche, escludendo il possibile coinvolgimento di altri aerei nell'informativa scritta trasmessa il 20 dicembre 1980". Davanzali chiede anche che Bartolucci e Ferri siano condannati in solido con il responsabile civile del ministero della Difesa al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale immediatamente esecutiva a favore dell'imprenditore anconetano pari a 5 milioni di euro.
Il 30 aprile 2004, la terza Corte d'Assise di Roma aveva assolto Bartolucci, Ferri e i gen. Zeno Tascio e Corrado Melillo dall'accusa di attentato agli organi costituzionali con l'aggravante dell'alto tradimento. Dichiarando prescritto il reato contestato ai soli Bartolucci e Ferri relativo proprio all'attivita' di disinformazione attuata nei confronti del Governo. Un'attivita' che i giudici di primo grado hanno ritenuto "accertata", ma idonea a loro avviso solo "ad ostacolare e non a precludere integralmente le determinazioni dell'autorita' governativa". Questa qualificazione del reato ha fatto scattare la prescrizione, mentre se la Corte avesse riconosciuto l'ipotesi dell'impedimento dell'esercizio delle prerogative del Governo Bartolucci e Ferri avrebbero dovuto rispondere di alto tradimento. Esattamente quel che insiste a chiedere Davanzali, come del resto la procura, che ha anch'essa impugnato la sentenza.
In particolare, si legge nei motivi d'appello, i due militari omisero di riferire alle autorita' politiche "dei risultati dell'analisi dei tracciati radar di Fiumicino/Ciampino e della notizia della possibile presenza di traffico militare statunitense". Inoltre "fornirono informazioni errate alle autorita' politiche, escludendo il possibile coinvolgimento di altri aerei nell'informativa scritta trasmessa il 20 dicembre 1980". Davanzali chiede anche che Bartolucci e Ferri siano condannati in solido con il responsabile civile del ministero della Difesa al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale immediatamente esecutiva a favore dell'imprenditore anconetano pari a 5 milioni di euro.
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