Da Articolo 21 del 01/07/2005
Caso Alpi: Nigrizia conferma intervista Taormina
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''Sul Caso Alpi'' la rivista missionaria ''Nigrizia'' conferma le dichiarazioni di Taormina contenute in una intervista registrata alla stessa rivista dei Comboniani. ''Abbiamo appreso le dichiarazioni dell'avvocato Carlo Taormina riguardanti l'intervista da lui rilasciata a Nigrizia e pubblicata nel numero di luglio-agosto 2005 (pp.20-22).Ci preme sottolineare - dichiara oggi all'Asca il direttore padre Carmine Curci - che Nigrizia ha fedelmente
trascritto le sue risposte.Ribadiamo quanto scritto nell'editoriale del numero di luglio-agosto della nostra rivista (p. 3): ''A Nigrizia e' capitato di non aver mai voluto mollare l'affaire Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due giornalisti Rai uccisi a Mogadiscio,
in Somalia, nel 1994. Non essendo convinti delle versioni del duplice omicidio ''casuale'' o ''per errore'' o a scopo di sequestro, ci siamo battuti, assieme ad altri, nel corso degli anni, perche' si potesse scavare in direzione dei traffici di rifiuti tossici e di armi che sapevamo potevano
coinvolgere la Somalia e che erano oggetto del lavoro di Ilaria.Un anno fa, e' stata aperta una commissione d'inchiesta,presieduta da Carlo Taormina, che ha lavorato fino ad oggi e che concludera' i suoi lavori a febbraio. Ma gia' ora
sappiamo che la commissione, con il suo approccio
minimalista, non dara' risposta a tanti interrogativi rimasti aperti in questi undici anni. L'avvocato Taormina - lo si coglie pienamente nell'intervista rilasciata a Nigrizia - ha spalancato una finestra sul piu' classico dei sofismi: a Mogadiscio non e' accaduto nulla; del resto, se fosse accaduto, non sarebbe conoscibile; e anche se fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile''.
trascritto le sue risposte.Ribadiamo quanto scritto nell'editoriale del numero di luglio-agosto della nostra rivista (p. 3): ''A Nigrizia e' capitato di non aver mai voluto mollare l'affaire Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due giornalisti Rai uccisi a Mogadiscio,
in Somalia, nel 1994. Non essendo convinti delle versioni del duplice omicidio ''casuale'' o ''per errore'' o a scopo di sequestro, ci siamo battuti, assieme ad altri, nel corso degli anni, perche' si potesse scavare in direzione dei traffici di rifiuti tossici e di armi che sapevamo potevano
coinvolgere la Somalia e che erano oggetto del lavoro di Ilaria.Un anno fa, e' stata aperta una commissione d'inchiesta,presieduta da Carlo Taormina, che ha lavorato fino ad oggi e che concludera' i suoi lavori a febbraio. Ma gia' ora
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