Da Il Giornale del 02/07/2005

In manette il «signore della droga»

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Storia del crimine organizzato in Italia
Preso il «signore della droga». Marcello Speranza, 58 anni, fra i 100 ricercati più pericolosi d'Italia, è stato fermato al confine con l'ex Jugoslavia mentre tentava di rimpatriare sotto falso nome. Appartenente alla vecchia guardia della criminalità calabrese trapiantata nella capitale, Speranza era appena uscito dal supercarcere di Lubiana dov'era rinchiuso da 2 anni per una rapina compiuta durante la latitanza. Riconosciuto dagli agenti di frontiera, l'uomo è stato bloccato. Sono bastate poche ore per scoprire una vecchia ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura antimafia: un cumulo di pena per oltre 13 anni da trascorrere nelle patrie galere. Speranza era scomparso alla fine degli anni '90 dalla sua villa bunker di Casalpalocco dov'era costretto agli arresti domiciliari. Controllato più volte al giorno da polizia e carabinieri, a un certo punto decide di fuggire. Una lunga carriera criminale quella di Speranza: importatore di droga in quantità industriale dai Balcani, titolare di numerose società e imprese di copertura, per anni è stato l'incubo numero uno della Criminalpol. A mettergli per primi le manette, nell'82, gli allora funzionari di polizia Di Gennaro, Munari e Pansa. Centro operativo del traffico di eroina e cocaina, una trattoria nel quartiere Appio Latino gestita da un personaggio legato al boss calabrese Francesco Canale. A dare il via al blitz l'omicidio dello stesso Canale, ucciso pochi giorni prima a Pomezia da 4 sicari. Ma è negli anni '90 che i fratelli Speranza si alleano con i capi storici della Banda della Magliana.

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