Da redazione del 13/07/2005

Corriere Canadese

"Decapitata" la banca della Mafia

Procura nazionale antimafia: in corsa Giancarlo Caselli o Pietro Grasso

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Storia del crimine organizzato in Italia1. Mafia
Una sentenza, un'inchiesta giunta al termine, la scelta di un magistrato importante. La giornata di ieri è stata molto importante per la lotta alla mafia.
Sentenza Mannino Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno annullato la sentenza di condanna a cinque e quattro mesi di reclusione nei confronti dell'ex ministro Calogero Mannino, che era stato dichiarato colpevole in appello di concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo di secondo grado a Mannino dovrà essere rifatto davanti ad un'altra sezione della Corte di appello di Palermo.
L'ex ministro della Democrazia Cristiana era stato assolto in primo grado dal tribunale presieduto dal giudice Leonardo Guarnotta, ma condannato in appello a 5 anni e quattro mesi. Adesso si farà un nuovo processo.
Banca per i boss, sette arresti Investigatori della Dia e del Gico della Guardia di finanza hanno individuato a Gela una banca, la Sagife, che sarebbe stata nelle mani dei boss mafiosi della Stidda. Per questo motivo la procura di Caltanissetta ha chiesto ed ottenuto l'arresto dei vertici di un istituto di credito. La Banca è stata commissariata in modo da tutelare i risparmiatori. I provvedimenti eseguiti sono sette, e fra gli arrestati vi è anche un amministratore giudiziario accusato di avere curato gli interessi dei boss durante i mandati giudiziari che gli venivano affidati per la gestione di beni e aziende sottratte dal tribunale ai mafiosi. Secondo l'accusa i boss della mafia della zona avevano «la disponibilità totale della banca e dei suoi vertici».
I reati contestati ai sette arrestati sono di concorso esterno in associazione mafiosa, ostacolo all'esercizio delle funzioni pubbliche delle autorità di vigilanza, peculato ed abuso d'ufficio. Tutti i reati contestati sono aggravati dalla finalità di agevolare l'attività di Cosa nostra e della Stidda. Le responsabilità penali degli arrestati riguardano, secondo gli inquirenti, numerose e gravi condotte criminali caratterizzate da un totale supporto fornito dalla banca alla criminalità organizzata gelese.

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