Da La Repubblica del 02/08/2005

Ciampi: " Sdegno sempre vivo". La piazza fischia Tremonti

Le celebrazioni del 25ennale della strage di Bologna. Pera: "Contro il terrorismo mai abbassare la guardia"

Romano Prodi: "Limitare il segreto di Stato"
BOLOGNA - A 25 anni dalla strage di Bologna "lo sgomento e lo sdegno per tanta inaudita ferocia rimangono vivi nella coscienza civile degli italiani, così come rimane viva la solidarietà per i familiari delle vittime innocenti". E' questo uno dei passi del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Paolo Bolognesi presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime.

Contestato Tremonti. Fortissima la contestazione al vice presidente del consiglio, Giulio Tremonti. Fischi, urla ("vattene", vergogna"), provenienti da tutti i settori del piazzale davanti alla stazione, non solo dalla parte occupata dai no global. E il piazzale si è svuotato almeno per metà. "Bella piazza", il commento sarcastico rivolto da Tremonti a Cofferati. Al termine Tremonti non ha commentato la contestazione. "Sarebbe stato meglio non fischiare" ha detto Prodi.

La piazza in silenzio. A conclusione del discorso che dal palco ha tenuto il presidente dell'associazione dei familiari, Paolo Bolognesi, è stato osservato un minuto di silenzio, annunciato con tre fischi della locomotiva. Piazza Medaglie d'oro, antistante l'ingresso della stazione, gremita dalla folla è rimasta in religioso silenzio fino all'ultimo fischio tradizionale della locomotiva.

Prodi. Il segreto di stato "deve essere limitato e funzionale all'interesse comune, ma sempre limitato". Romano Prodi tocca uno dei temi delicati legati alla manifestazione di oggi: l'abolizione del segreto di stato riguarda "in genere la nostra legislazione, non solo il problema della strage di Bologna". Dunque, afferma Prodi, questo argomento "non dobbiamo tirarlo fuori nelle occasioni singole e frammentate", perché è invece "un problema da affrontare in modo serio, generale, organico". E nell'ottica di uno "stato più trasparente, sempre e comunque in cui- conclude Prodi- il segreto di stato deve essere limitato e funzionale all'interesse comune, ma sempre limitato".

Pera. Il presidente del Senato, Marcello Pera, invece, ha proposto un parallelismo tra i vecchi e i nuovi terrorismi: "Il terrorismo non è un fenomeno legato al passato e non bisogna abbassare la guardia. Così oggi abbiamo nuovamente conferma che i terroristi minacciano ancora lo svolgersi quotidiano e ordinato delle nostre democrazie. Il terrorismo non vincerà"

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