Da La Padania del 21/07/2005
Cossiga: pista araba dietro la strage di Bologna
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Vi è “il dubbio grave” che la strage di Bologna del 2 agosto 1980 sia stata «o un atto del terrorismo arabo o della fortuita deflagrazione di una o più valigie di esplosivo trasportato da palestinesi, che si credevano garantiti dall’“accordo Moro”». Lo scrive Francesco Cossiga, nell’'80 Presidente del Consiglio, in una lettera inviata al capogruppo di An in commissione Mitrokhin, Enzo Fragalà, a seguito dell’acquisizione agli atti da parte dell’organismo parlamentare di alcuni documenti relativi al periodo che precedette la strage di Bologna. Quello che l’ex Capo dello Stato definisce l’ “accordo Moro”, e «stipulato sulla parola tra la resistenza ed il terrorismo palestinese da una parte e dal governo italiano dall’altra, al fine di tenere l’Italia al riparo dagli atti terroristici di quelle organizzazioni».
«Le carte raccolte dalla commissione Mitrokhin a mio avviso potrebbero costituire -scrive il senatore a vita - base per la valida revisione del processo che portò alla condanna della Mambro e del Fioravanti, difesi presso di me da esponenti importanti delle Brigate Rosse che teorizzarono il perché i due non potessero essere che innocenti».
«Le carte raccolte dalla commissione Mitrokhin a mio avviso potrebbero costituire -scrive il senatore a vita - base per la valida revisione del processo che portò alla condanna della Mambro e del Fioravanti, difesi presso di me da esponenti importanti delle Brigate Rosse che teorizzarono il perché i due non potessero essere che innocenti».
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