Da redazione del 04/08/2005
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AFRICA: DUE GIOVANI MUOIONO NEL TENTATIVO DI RAGGIUNGERE L’EUROPA NASCOSTI NEL CARRELLO DELL’AEREO
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A sei anni dal tragico ritrovamento dei corpi di Yaguine e Fodé, i due giovani della Guinea Conakry morti di freddo mentre tentavano di raggiungere l’Europa nel carrello di un aereo, il 3 agosto scorso si è rinnovato lo stesso dramma. A distanza di poche ore, nell’aeroporto di Parigi e in quello di Bruxelles, durante normali ispezioni, sono stati scoperti i corpi senza vita di altri due ragazzi. Anche questa volta provenivano dall’Africa e avevano in comune il sogno di un futuro più dignitoso. Il primo aveva appena 15 anni, la stessa età di Yaguine e Fodé, ed aveva in tasca soldi guineani: dai primi accertamenti si ipotizza che possa essere salito sull’aereo durante uno scalo a Kinshasa, la capitale della Repubblica democratica del Congo. Il secondo, di età tra i 20 e i 30 anni, è stato ritrovato a Bruxelles sul carrello di un aereo proveniente da Casablanca, in Marocco.
La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua vicinanza alle vittime di questi viaggi della disperazione spesso ignorati dai media e dall’opinione pubblica. Nella lettera-testamento di Yaguine e Fodé, di cui si parlò molto sei anni fa, si guardava all’Europa come ad un modello, si elogiavano le sue scuole, i suoi ospedali, le sue condizioni di vita più umane rispetto a quelle di tanti Paesi africani, vittime della guerra e attraversati da gravi conflitti etnici e sociali. La Comunità, presente in tante regioni di questo continente, rivolge a tutti un appello perché l’Africa non sia dimenticata e perché si continui a lavorare per il suo sviluppo e il suo riscatto.
La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua vicinanza alle vittime di questi viaggi della disperazione spesso ignorati dai media e dall’opinione pubblica. Nella lettera-testamento di Yaguine e Fodé, di cui si parlò molto sei anni fa, si guardava all’Europa come ad un modello, si elogiavano le sue scuole, i suoi ospedali, le sue condizioni di vita più umane rispetto a quelle di tanti Paesi africani, vittime della guerra e attraversati da gravi conflitti etnici e sociali. La Comunità, presente in tante regioni di questo continente, rivolge a tutti un appello perché l’Africa non sia dimenticata e perché si continui a lavorare per il suo sviluppo e il suo riscatto.
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