Da La Repubblica del 28/08/2005
Bagdad, ucciso tecnico tv della Reuters
BAGDAD - Un tecnico del suono della Reuters Television è stato ucciso a Bagdad, e un cameraman che si trovava con lui è rimasto ferito e poi trattenuto da militari statunitensi. La polizia irachena sostiene che i colpi sono stati sparati da soldati americani. E giovedì (ma si è saputo solo oggi) un colpo di arma da fuoco è stato sparato da un militare americano contro una vettura con a bordo dei carabinieri. I militari, in servizio all'ambasciata italiana, stavano tornando in città dall'aeroporto. Nell'incidente (sul quale si mantiene assoluto riserbo) non ci sono stati feriti, ma il parabrezza dell'auto blindata sarebbe stato danneggiato.
Il tecnico ucciso. Walid Khaled, 35 anni, è stato colpito da una pallottola al volto e da almeno altre quattro al torace, mentre era al volante di un veicolo con il quale si stava recando nel luogo in cui era stato segnalato uno scontro fra la polizia e un gruppo armato, nel quartiere Hay al-Adil, nel settore occidentale della capitale irachena. Un portavoce militare Usa ha fatto sapere che sull'episodio è in corso un'inchiesta. Haider Kadhem, suo collaboratore, è stato ferito alla schiena, e ha raccontato di avere guardato in alto dopo avere udito gli spari, e di avere visto "un tiratore scelto americano sul tetto di un centro commerciale". Kadhem è stato trattenuto dall'esercito Usa per diverse ore, nonostante la Reuters ne abbia chiesto il rilascio affinché potesse essere sottoposto alle cure mediche.
Secondo un bilancio dell'organizzazione "Reporter senza frontiere", sarebbero stati uccisi più giornalisti in Iraq, dall'inizio dell'invasione anglo-americana del 20 marzo 2003, che nei vent'anni di guerra del Vietnam. In questi due anni e mezzo scarsi, sono morti nel Paese 66 fra giornalisti e loro collaboratori, contro i 63 uccisi in Vietnam dal 1955 al 1975. Nelle guerre balcaniche combattute fra il 1991 ed il 1995, erano stati uccisi 49 giornalisti.
Il tecnico ucciso. Walid Khaled, 35 anni, è stato colpito da una pallottola al volto e da almeno altre quattro al torace, mentre era al volante di un veicolo con il quale si stava recando nel luogo in cui era stato segnalato uno scontro fra la polizia e un gruppo armato, nel quartiere Hay al-Adil, nel settore occidentale della capitale irachena. Un portavoce militare Usa ha fatto sapere che sull'episodio è in corso un'inchiesta. Haider Kadhem, suo collaboratore, è stato ferito alla schiena, e ha raccontato di avere guardato in alto dopo avere udito gli spari, e di avere visto "un tiratore scelto americano sul tetto di un centro commerciale". Kadhem è stato trattenuto dall'esercito Usa per diverse ore, nonostante la Reuters ne abbia chiesto il rilascio affinché potesse essere sottoposto alle cure mediche.
Secondo un bilancio dell'organizzazione "Reporter senza frontiere", sarebbero stati uccisi più giornalisti in Iraq, dall'inizio dell'invasione anglo-americana del 20 marzo 2003, che nei vent'anni di guerra del Vietnam. In questi due anni e mezzo scarsi, sono morti nel Paese 66 fra giornalisti e loro collaboratori, contro i 63 uccisi in Vietnam dal 1955 al 1975. Nelle guerre balcaniche combattute fra il 1991 ed il 1995, erano stati uccisi 49 giornalisti.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
Raccontare il conflitto in Iraq è diventata, per i media, un'impresa più letale di quelle toccate alle precedenti generazioni di reporter di guerra
Iraq, uccisi più giornalisti che in Vietnam e nella Seconda Guerra mondiale
Iraq, uccisi più giornalisti che in Vietnam e nella Seconda Guerra mondiale
di . Redazione su Ansa del 12/06/2006
Fu una Lawrence d'Arabia in gonnella. Ma i suoi errori commessi a Bagdad si ripetono oggi
La lezione di Gertrude Bell: guai a chi tocca l'Iraq
La lezione di Gertrude Bell: guai a chi tocca l'Iraq
di Ennio Caretto su Corriere della Sera del 23/03/2006
di AA.VV. su BBC News del 21/01/2006
News in archivio
13 febbraio 1991, Bagdad: la strage annunciata
Quindici anni fa i bombardieri americani facevano strage di civili a Bagdad
Circa 400 civili, quasi tutti donne e bambini, muoiono all'interno del bunker in cui avevano trovato riparo. Gli USA, responsabili dell'attacco, diranno che si trattava di un obiettivo militare
Quindici anni fa i bombardieri americani facevano strage di civili a Bagdad
Circa 400 civili, quasi tutti donne e bambini, muoiono all'interno del bunker in cui avevano trovato riparo. Gli USA, responsabili dell'attacco, diranno che si trattava di un obiettivo militare
su redazione del 13/02/2006
su Corriere della Sera del 08/11/2005
su Corriere della Sera del 31/08/2005
In biblioteca
di Abdullah Thabit A. J
EDT, 2008
EDT, 2008