Da War News del 05/09/2005
Somalia, Golfo di Aden: più di 70 rifugiati annegano, oltre 200 i dispersi
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Erano 369 i rifuggiati radunatisi durante la scorsa settimana all'imbarco nelle vicinanze del porto di Bossaso, in Somalia. Solo una cinquantina di loro è riuscita a raggiungere le coste dello Yemen. Gli altri tutti dispersi, ad eccezione degli oltre settanta corpi senza vita già restituiti dalle onde.
Su quattro barche, secondo quanto riferito dall'agenzia France Press, i disperati delle guerre e della povertà del Corno d'Africa, cercavano di attraversare, come sempre più sfollati fanno negli ultimi tempi, la striscia di mare che separa l'Africa dalla Penisola Arabica, con il sogno di poter proseguire in qualche modo per Europa.
Un naufraggio doloso
Sono partiti presumibilmente il trenta d'agosto dalle coste somale che si affacciano sul Mar Arabico. Al di là del Golfo di Aden c'è la speranza di poter cambiare vita, lontani dalle tensioni e dalle violenze dei loro paesi d'origine. Basta un altro po' di fortuna e di denaro per sperare di arrivare in Europa.
Ma gli organizzatori di questi viaggi per disperati sono senza scrupoli, e venrdì scorso, dopo aver incassato il denaro, armi in pugno, -come raccontano alla BBC i sopravvissuti di due dei quattro battelli - i trafficanti hanno intimato a tutti di gettarsi in mare.
La costa era ancora lontana parecchi chilometri, ma l'equipaggio, che temeva di essere intercettato dalle autorità yemenite, non ha esitato ad abbandonare in mare i propri passeggeri.
Secondo le informazioni raccolte da IRIN, molti dei rifugiati non sapevano nuotare. Alcuni di loro sono stati salvati da pescatori locali che si travavano a navigare nella zona. Altri, meno fortunati, non ce l'hanno fatta. I loro corpi si stanno arenando in questi giorni sulle spiagge.
Le cifre di questo naufragio doloso non sono ancora definitive. Fonti ufficiali dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), citate dalla Misna, parlano di 47 etiopi e 28 somali annegati, 50 sopravvissuti e oltre duecento dispersi. Le ricerche e i soccorsi proseguono, ma le speranze di trovare qualcuno ancora in vita sono ridotte al lumicino.
Una tragedia umanitaria in corso
Una nuova ondata di profughi sta tentando di raggiungere lo Yemen in questi mesi. Sempre secondo le Nazioni Unite, è dalla metà di agosto che i battelli dei trafficanti hanno ripreso a fare rotta per le coste della Penisola Arabica carichi di rifugiati. Almeno 2500 sono le vittime stimate per gli ultimi tre anni di traversate illegali, 650 solo per quello in corso, e tra gli annegati si contano anche donne e bambini.
Altri sbarchi sono previsti per settembre. Proprio per questo motivo l'UNHCR continua ha lanciare appelli per sensibilizzare la comunità internazionale al problema. L'obiettivo è di porre rimedio da subito a quello che potrebbe essere solo l'inizio di una più grave tragedia umanitaria.
Ottavio Pirelli
Su quattro barche, secondo quanto riferito dall'agenzia France Press, i disperati delle guerre e della povertà del Corno d'Africa, cercavano di attraversare, come sempre più sfollati fanno negli ultimi tempi, la striscia di mare che separa l'Africa dalla Penisola Arabica, con il sogno di poter proseguire in qualche modo per Europa.
Un naufraggio doloso
Sono partiti presumibilmente il trenta d'agosto dalle coste somale che si affacciano sul Mar Arabico. Al di là del Golfo di Aden c'è la speranza di poter cambiare vita, lontani dalle tensioni e dalle violenze dei loro paesi d'origine. Basta un altro po' di fortuna e di denaro per sperare di arrivare in Europa.
Ma gli organizzatori di questi viaggi per disperati sono senza scrupoli, e venrdì scorso, dopo aver incassato il denaro, armi in pugno, -come raccontano alla BBC i sopravvissuti di due dei quattro battelli - i trafficanti hanno intimato a tutti di gettarsi in mare.
La costa era ancora lontana parecchi chilometri, ma l'equipaggio, che temeva di essere intercettato dalle autorità yemenite, non ha esitato ad abbandonare in mare i propri passeggeri.
Secondo le informazioni raccolte da IRIN, molti dei rifugiati non sapevano nuotare. Alcuni di loro sono stati salvati da pescatori locali che si travavano a navigare nella zona. Altri, meno fortunati, non ce l'hanno fatta. I loro corpi si stanno arenando in questi giorni sulle spiagge.
Le cifre di questo naufragio doloso non sono ancora definitive. Fonti ufficiali dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), citate dalla Misna, parlano di 47 etiopi e 28 somali annegati, 50 sopravvissuti e oltre duecento dispersi. Le ricerche e i soccorsi proseguono, ma le speranze di trovare qualcuno ancora in vita sono ridotte al lumicino.
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Una nuova ondata di profughi sta tentando di raggiungere lo Yemen in questi mesi. Sempre secondo le Nazioni Unite, è dalla metà di agosto che i battelli dei trafficanti hanno ripreso a fare rotta per le coste della Penisola Arabica carichi di rifugiati. Almeno 2500 sono le vittime stimate per gli ultimi tre anni di traversate illegali, 650 solo per quello in corso, e tra gli annegati si contano anche donne e bambini.
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