Da Misna del 06/09/2005
MISNA
Somalia, governo provvisorio tratta con i pirati
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Dopo aver ricevuto garanzie dal governo di transizione somalo che sarà evitata loro la pena di morte se rilasceranno tutti i rapiti, i pirati somali, che da agosto hanno in ostaggio tre pescherecci taiwanesi e 47 uomini di equipaggio, hanno ridimensionato le loro richieste e promesso di non uccidere gli ostaggi. Lo si apprende dalla stampa di Taiwan che riporta gli sviluppi nelle contrattazioni in corso.
I pirati hanno ridotto il riscatto a 50-100mila dollari per nave rispetto ai 500mila in precedenza richiesti. Secondo la stampa, l'incidente avrebbe fatto infuriare il presidente somalo Abdullahi Yusuf Ahmed e il ministro degli Esteri Abullahi Sheik Ismail; quest'ultimo in una telefonata a uno dei proprietari dei natanti avrebbe detto che il sequestro danneggia l'immagine internazionale della Somalia e avrebbe chiesto al governo taiwanese di non pagare il riscatto.
Un gruppo di negoziatori inviato dal governo di Taipei sarebbe giunto ieri a Nairobi, in Kenya, mentre per domani è atteso l'arrivo di proprietari della imbarcazioni. Recentemente si sono ripetuti episodi di pirateria nelle (pescose) acque territoriali somale prive di un controllo ufficiale dal 1991.
Da giugno i pirati trattengono anche una nave del Programma alimentare dell'Onu (Pam/Wfp), e i dieci uomini del suo equipaggio, che trasportava aiuti alimentari. Nei giorni scorsi il Pam/Wfp ha chiesto al governo di Nairobi di fare pressione sulle istituzioni di transizione somale affinché si adoperino per il rilascio della nave cargo con tutto il personale.
I pirati hanno ridotto il riscatto a 50-100mila dollari per nave rispetto ai 500mila in precedenza richiesti. Secondo la stampa, l'incidente avrebbe fatto infuriare il presidente somalo Abdullahi Yusuf Ahmed e il ministro degli Esteri Abullahi Sheik Ismail; quest'ultimo in una telefonata a uno dei proprietari dei natanti avrebbe detto che il sequestro danneggia l'immagine internazionale della Somalia e avrebbe chiesto al governo taiwanese di non pagare il riscatto.
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