La trasmissione "Chi la visto?" andata in onda ieri sera ha riproposto la strada mai battuta fino in fondo di un possibile collegamento tra il sequestro, avvenuto nel 1983, di Emanuela Orlandi e la famigerata Banda della Magliana che in quegli anni insanguinava il paese su mandato di uno scellerato patto politico-affaristico.
Al centro della ricostruzione dei giornalisti RAI è la provata presenza nella cripta della basilica di S. Apollinare a Roma, a due passi da Piazza delle Cinque Lune, della tomba di Enrico de Pedis, meglio noto come Renatino, storico capo della Banda della Magliana ed il fatto che Emanuela Orlandi fu vista l'ultima volta proprio di fronte alla chiesa di S. Apollinare in compagnia di un uomo che la fece salire su di una BMW di colore verde.
Misteri su misteri. Come quello della tumulazione del criminale che avvenne nel 1990 con il permesso del Vicariato. Solo nel 1995 Andrea De Gasparis, titolare dell'inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandi, venne a conoscenza del fatto e dispose indagini di approfondimento. L'alt del Vaticano fermò tutto. Fino ad oggi almeno.